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Punture di medusa: come curare i fastidiosi sintomi nel modo giusto

Punture di medusa: come curare i fastidiosi sintomi nella maniera corretta? Le punture di medusa sono uno dei rischi più frequenti per chi trascorre il suo tempo al mare. Le meduse sono sempre più presenti anche per via del riscaldamento dei mari, quindi è bene premunirsi dagli attacchi indesiderati di queste creature trasparenti e soprattutto sapere cosa fare nel malaugurato caso in cui vi abbiano punto. Le cose da fare sono diverse, dallo sciacquare la parte lesa con acqua di mare all’utilizzare alcuni prodotti erboristici, ma ci sono anche diverse cose che comunemente vengono fatte, ma invece vanno bandite, perché potenzialmente possono anche peggiorare la situazione. Vediamo insieme i rimedi per i sintomi delle punture di medusa e le soluzioni da bandire.

Punture di medusa: cose da fare

Quali sono le cose da fare con le punture di medusa? Ci sono azioni giuste e altre che invece possono peggiorare la situazione. Partiamo analizzando quelle giuste.

– Se state nuotando al largo e una medusa vi ha sfiorato, mantenete la calma, cercate di respirare profondamente e pian piano, raggiungete la riva. Evitate di uscire di corsa urlando, l’agitazione non farà altro che peggiorare la sensazione di bruciore.

– Tutto quello di cui avete bisogno si trova intorno a voi: vi basterà lavare la zona colpita dalla medusa con un po’ di acqua di mare, così riuscirete a eliminare dalla pelle, i residui della sostanza irritante prodotta dalla medusa.

– Con molta calma cercate di eliminare dalla cute, i filamenti lasciati dalla medusa. Non rimuoveteli a mani nude! Per farlo utilizzate ad esempio una tessera di plastica rigida, come bancomat o carta di credito, oppure un coltello usato di piatto (naturalmente non dalla parte della lama).

– A questo punto, se sulla spiaggia in cui vi trovate, o nelle vicinanze, esiste un centro di primo soccorso, per piccoli incidenti estivi, rivolgetevi a loro, altrimenti acquistate in farmacia un gel astringente al cloruro d’alluminio (meglio se a una concentrazione del 5%) e applicatelo all’escoriazione prodotta dalla medusa. Questo prodotto vi aiuterà a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine.

– Se la situazione è piuttosto grave, l’area colpita è molto estesa, i dolori sono troppo forti, e sono sopraggiunte complicanze come difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione, dirigetevi al pronto soccorso o chiamate il 118. Il rischio, in alcuni soggetti, è che la puntura della medusa (come avviene sovente per api e vespe) inneschi una reazione allergica estrema al veleno, ovvero lo shock anafilattico. In questi casi la tempestività di intervento è fondamentale.

Punture di medusa: cose da non fare

Abbiamo appena visto come muoversi in presenza di punture di medusa, come curare i fastidiosi sintomi e cosa fare in situazioni di reazioni più gravi. Ma quando ci accorgiamo di una puntura di medusa cosa non fare per evitare di far precipitare la situazione?

– La prima cosa da non fare con le punture di meduse è non strofinare la zona colpita con sabbia o con una pietra tiepida. E’ vero che le tossine delle meduse sono termolabili, vengono cioè inattivate dal calore, ma perché ciò accada bisognerebbe raggiungere una temperatura di circa 50 gradi. A quel punto finireste al pronto soccorso per un’ustione…

– Per curare le punture di medusa dimenticatevi dei vecchi metodi, quali ammoniaca, urina, aceto, alcol. Sono soluzioni non solo inutili, ma anche potenzialmente dannose. Ad esempio l’ammoniaca rischia di infiammare maggiormente la zona colpita dalla puntura di medusa.

Non grattatevi, anche se è la prima reazione istintiva. Grattandovi, rischiate di rompere le nematocisti residue, liberando ulteriore veleno.

Non utilizzate creme al cortisone e antistaminici, se la puntura di medusa ha colpito un’area piccola e circostanziata. Hanno un tempo di azione di almeno 30 minuti, che sono sufficienti affinché la manifestazione cutanea si riassorba praticamente da sola. Va bene assumere per via orale tali farmaci, se la lesione prodotta dalla puntura della medusa è particolarmente estesa e iniziate ad avere anche altri sintomi più importanti.

Evitate di esporre al sole, almeno per qualche giorno, la parte colpita dalla puntura di medusa. Nella fase di guarigione l’arrossamento viene sostituito da un’iperpigmentazione, che i raggi ultravioletti potrebbero trasformare in una sorta di cicatrice, difficile da eliminare. Per evitare quindi antiestetiche macchie scure, usate una crema a filtro totale (50+).

– Se volete curare la puntura di medusa con l’omeopatia, dovrete procurarvi il Ledum palustre, lo stesso prodotto ritenuto efficace per prevenire le punture di zanzara. Potete utilizzare il ledum palustre anche disciolto in acqua, per creare una soluzione da utilizzare come impacchi. Naturalmente per i dosaggi corretti, dovete rivolgervi al vostro omeopata di fiducia. Un altro rimedio omeopatico per curare le punture di medusa è l’Urtica urens.

– Infine ci sono due validi prodotti erboristici per curare le punture di medusa: l’aloe vera e la calendula. Se volete curare le punture di medusa con un prodotto naturale da applicare direttamente sulla parte lesionata, l’aloe vera e la calendula sono i prodotti che fanno al caso vostro. Prima dell’applicazione, sciacquate accuratamente la zona con dell’acqua di mare; non strofinate e quando la pelle si sarà asciugata applicate del gel d’aloe vera o una pomata alla calendula.

Beatrice Elerdini

Beatrice Elerdini è stata una collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2019, occupandosi di cronaca e attualità. Degli stessi argomenti ha scritto su Pourfemme dal 2018 al 2019.

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