Nella “querelle” sulla partecipazione al Festival del Cremlino di Pupo, interviene ora Al Bano. Il noto cantante di Cellino San Marco non le ha mandate a dire e si è definito “arrabbiato” per la decisione del collega. Una volta legato al leader Vladimir Putin, da tempo l’artista di Nel Sole ha preso le distanze dal presidente russo. Raggiunto da Il Messaggero, Al Bano non ha negato di essere sorpreso e deluso dalla scelta di Ghinazzi.
La notizia della partecipazione di Enzo Ghinazzi, meglio noto come Pupo, al prossimo Festival del Cremlino ha suscitato moltissime polemiche, e ora a parlare è anche lui, Al Bano Carrisi, che raggiunto dal noto quotidiano Il Messaggero non ha nascosto la sua delusione e anche irritazione per la scelta del collega. Il cantante di Cellino San Marco in passato si è spesso esibito in Russia, anche in presenza di Vladimir Putin.
“Questa notizia mi lascia perplesso, non so cosa ci sia dietro e non lo voglio neanche sapere. Sono arrabbiato” ha detto l’artista raggiunto da Il Messaggero, riferendosi alla prossima partecipazione di Pupo in qualità di giudice alla manifestazione canora Festival del Cremlino. Una posizione dura e netta, quella di Al Bano, in passato vicino proprio al leader russo Vladimir Putin.
“Una telefonata a Pupo per farlo desistere? Certo che no. Ha fatto le sue scelte. Non condivido per niente, ma più che rimanere perplesso per il fatto che un collega abbia accettato un ingaggio da parte di un paese il cui governo ha iniziato una guerra che da più di un anno causa vittime innocenti, cosa posso fare?” ha poi aggiunto Carrisi riferendosi alla possibilità di cercare di far cambiare idea a Ghinazzi.
Al Bano lo scorso autunno aveva annullato le date russe del suo tour, non intenzionato ad avere più nulla a che fare con Putin a seguito della sua decisione di invadere l’Ucraina. Molto amato nel nostro Paese da quasi sessant’anni, il cantante, assieme all’ex moglie Romina Power, ha sempre avuto un ottimo seguito anche nei Paesi dell’Est Europa. Un tempo ammiratore del premier, lo scorso autunno Al Bano non ha esitato a definirlo un “criminale“, decidendo di annullare le date a Mosca e San Pietroburgo.
Da ormai molte ore non si fa altro che parlare della presenza di Enzo Ghinazzi in arte Pupo alla manifestazione patriottica Road to Yalta del prossimo 2 maggio a Mosca presso il Palazzo di stato del Cremlino.
In patria è considerato una sorta di “Sanremo russo“, e si prevede che ad assistere dal vivo alla kermesse saranno più di 6.000 persone. La decisione del cantante toscano ha sollevato molte polemiche poiché il tema della guerra con l’Ucraina sarà centrale nei testi delle canzoni in gara, in quanto si vorrà risollevare la figura del soldato visto come liberatore dalla “perfidia degli Stati Uniti“.
È un modo dichiarato per rinforzare l’immagine della Russia, e i cantanti dovranno dimostrare di essere fortemente patriottici ed in linea con il pensiero del governo. Sui social, com’era facile intuire, migliaia di utenti si sono scagliati contro l’artista di “Gelato al cioccolato”.
Inoltre, fatto da non sottovalutare, ciò potrebbe arrecare danni anche alla nostra diplomazia, visto e considerata la posizione netta assunta dal nostro Stato nei confronti del conflitto in corso in Ucraina.
Per Pupo non si tratta certo della prima volta alla manifestazione canora, visto che ne aveva già preso parte due anni fa, nel 2021, esibendosi in un duetto sulle note di Bella ciao assieme al presentatore dello show. Contattato in merito alla notizia, il cantante non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
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