Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, è stato un vero e proprio rubacuori e, oggi che ha 63 anni, racconta le sue avventure amorose con donne sparse in tutto il mondo. E svela la bugia più grossa detta nella sua vita.
Che l’interprete di Gelato al cioccolato fosse uno dei più grandi playboy italiani sembrava essere una semplice leggenda, ma a confermare la nomea è stato proprio Pupo. Intervistato dal settimanale Oggi, il cantante ha reso noti alcuni aneddoti della sua vita privata e raccontato come sia riuscito a cavarsela in alcune situazioni tragicomiche. Un bugiardo incallito che inventava qualunque tipo di scusa pur di collezionare una amante in più e che aveva delle abitudini precise con ognuna di loro: ‘Prendevo la mia Jaguar e portavo le mie amanti a Venezia al Cipriani o al Danieli’.
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‘Sono arrivato ad avere una decina di flirt in giro per il mondo e tre, quattro in Italia’ – ha svelato Pupo che, per trascorrere del tempo con le sue donne, inventava ogni genere di scusa.
‘Concerti inesistenti, esibizioni private, riunioni, contratti da firmare’ – erano le bugie raccontate ogni giorno e, dietro le quali, si nascondeva del tempo da trascorrere con una delle sue conquiste.
‘Quante sberle mi sono beccato perché confondevo i nomi delle donne!’ – ha ricordato Ghinazzi, svelando la bugia più grossa detta per scappare ad una delle sue amanti.
‘Non sapevo come liberarmi di una donna e allora andai da lei e piangendo la convinsi che mi restavano poche settimane di vita, che era meglio non vedersi più’.
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Se questa è stata per Pupo una delle bugie più ‘divertenti’ e della quale, però, oggi si vergogna un po’, il cantante non ha dimenticato anche uno dei momenti più difficili della sua vita.
Da sempre appassionato di gioco d’azzardo, Pupo ha vinto e ha perso, collezionando debiti anche molto onerosi.
E’ stata una delle sue giocate nel 1983 a farlo davvero spaventare: ‘Ho i brividi a pensarci’ – ha raccontato, entrando nel dettaglio di ciò che accadde diversi anni fa.
‘Un giorno perdo a carte 75 milioni di lire e pago con tre assegni da 25 milioni. Dopo qualche tempo la Polizia fa un blitz e scopre una bisca a Bergamo dove rintraccia i miei assegni e arresta un gruppo di truffatori’.
A distanza di alcuni anni, però, quegli impostori sono tornati in libertà e hanno cercato Pupo: ‘Sette o otto anni dopo quella gente esce di galera, si ricorda del mio debito e mi viene a cercare’.
‘Nel frattempo però io mi ero giocato tutto’ – ha confessato il cantante, che si salvò da quella difficile situazione inventando un’altra bugia.
‘Mi salvai inscenando la mia disperazione e dicendo una bugia squallida: inventai che avevo un gravissimo problema familiare, che mia madre o una delle mie figlie aveva una malattia rara e costosissima. Fui così credibile che rinunciarono’.
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