Macabro ritrovamento a Marano, in provincia di Napoli. Il corpo carbonizzato di un uomo è stato rinvenuto circa due settimane fa. L’esito degli esami scientifici ha portato ad un’importante scoperta.
Per questo omicidio, ora, è indagato un uomo. Il cadavere ritrovato appartiene ad un uomo di 47 anni. Cerchiamo di capire cosa è successo.
Napoli, uomo carbonizzato in auto
Ci sono degli sviluppi nelle indagini per la morte, ed il successivo ritrovamento, del cadavere carbonizzato di Vincenzo Iannone, 47 anni. Il suo corpo fu ritrovato circa 2 settimane fa a Marano, in provincia di Napoli, nella zona collinare. Ora, per questo omicidio, perché di tale si tratta, è stato indagato un uomo, con molta probabilità cliente dello stesso Iannone.
Il 47enne, infatti, era uno spacciatore e, stando alle indagini ad ucciderlo potrebbe essere stato proprio l’uomo che adesso è indagato, e che è stato un suo cliente. Le accuse che sono state alzate contro l’indagato sono quelle di omicidio aggravato dalle modalità mafiose e quella di distruzione di cadavere.
Il corpo del 47enne fu ritrovato lo scorso 16 luglio alle prime luci dell’alba. Intorno alle ore 6, a Marano in zona collinare, fu segnalata alle forze dell’ordine la presenza di un’auto con all’interno un cadavere. L’auto era stata data alle fiamme poche ore prima in una zona isolata di Marano e, al suo interno, di conseguenza, era stato dato alle fiamme anche il corpo di Iannone.
All’inizio, le indagini non esclusero alcuna pista, a partire da quella del suicidio dell’uomo stesso. Ma a quanto pare, nella prosecuzione delle indagini, si è fatta sempre più largo e spazio quella dell’omicidio. Un’ipotesi che si è fatta sempre più largo, facendo arrivare le forze dell’ordine alla conclusione che, chiunque avesse ucciso l’uomo, allo stesso tempo voleva distruggerne il cadavere per non lasciare alcuna traccia.
Un uomo è stato indagato
Chi sta indagando identificò subito, nella vittima, proprio il 47enne Iannone, poiché già noto per alcuni suoi precedenti ed esser inserito “nel quadro” degli spacciatori della zona.
All’inizio, l’uomo sospettato di averlo ucciso, era stato anche identificato, è stato ascoltato dagli investigatori e, poi, rilasciato. Ora sono i Ris di Roma che, nei loro laboratori, stanno analizzando l’automobile dove il cadavere fu ritrovato, gli indumenti ed il cellulare della vittima, per riuscire a trovare elementi in più per l’indagine.
Resta il fatto che, per l’omicidio del 47enne, una persona è indagata e le accuse che pendono su di lui sono quelle di omicidio aggravato dalle modalità mafiose e, anche, quella di distruzione di cadavere.