Il conflitto tra Russia e Ucraina sembra stia volgendo ulteriormente verso un cambiamento, che vedrà l’utilizzo di forniture militari più potenti da parte di entrambe le fazioni in contrasto. La telefonata avvenuta tra Jinping e Zelensky sembrava un segnale positivo e di svolta,ma le impressioni emerse successivamente rivelano una probabile teoria che ha causato il confronto tanto voluta. Putin ha elogiato la sua alleanza con il presidente turco Erdogan durante l’inaugurazione di una nuova centrale nucleare in Turchia.
Il Cremlino ha riferito di aver accolto con favore l’avvicinamento tra Pechino e Kiev e che si augura di vedere una strada per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina. Quando gli è stato chiesto della telefonata di mercoledì tra i leader cinesi e ucraini ha spiegato di essere stato informato immediatamente.
Mosca ha anche sottolineato che la telefonata è stata richiesta in maniera ripetuta dal presidente Zelensky e il capo di Stato cinese e Jinping ha semplicemente la risposto ad una richiesta avanzata. Il Cremlino ha voluto precisare inoltre che il percorso non è ancora ultimato in Ucraina dato che non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi prefissate in quella che viene chiamata ancora operazione speciale militare in Ucraina.
In tutto questo sono chiaramente continuati i combattimenti al fronte dove si combatte duramente a Bakhmut che mostra un testa a testa feroce tra truppe ucraine e russe, ma sono stati attuati anche diversi attacchi aerei che hanno colpito varie città in Ucraina e in alcuni di questi attacchi hanno perso la vita diverse persone. Nella giornata di mercoledì 26 aprile Putin ha comunicato di aver terminato l’addestramento il territorio bielorusso riguardo le armi nucleari tattiche che sono ora pronte ad un’eventuale utilizzo.
Per sottolineare che non ci sono cambiamenti nella posizione della Russia rispetto ai differenti aspetti del conflitto ucraino, il Cremlino ha dichiarato di accogliere con piacere qualsiasi iniziativa che possa aiutare a porre fine alla crisi. In merito alla telefonata tra i leader cinesi e ucraini, Mosca non ha espresso alcuna opinione diretta, ma ha sottolineato che Kiev aveva da tempo cercato di organizzare una conversazione di questo tipo. Allo stesso tempo, ha ribadito che gli obiettivi dell’operazione militare in Ucraina devono ancora essere raggiunti, sostenendo che si tratta di un’operazione militare speciale.
Ciò è avvenuto in seguito alla tanto attesa telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Tuttavia, il portavoce del Cremlino Peskov ha dichiarato che la Russia era a conoscenza dei dettagli della chiamata e che le posizioni dei due leader sul conflitto erano già note.
Inoltre, ha sottolineato che la Russia continuerà a perseguire i suoi obiettivi nella regione e a sostenere la battaglia in Ucraina. La dichiarazione del Cremlino sembra suggerire un atteggiamento cauto nei confronti delle recenti conversazioni tra i leader cinesi e ucraini, mentre allo stesso tempo evidenzia la ferma volontà della Russia di non cedere ai suoi obiettivi nella regione.
Le autorità russe hanno espresso la propria delusione per le recenti espulsioni di diplomatici russi da parte di alcuni paesi europei, come la Moldavia, la Svezia la Norvegia, affermando che questo ha portato le relazioni tra la Russia e questi paesi al “livello più basso possibile“.
Queste continue azioni di espulsioni di diplomatici russi riducono significativamente lo spazio per la diplomazia, secondo il Cremlino. Il portavoce Peskov ha dichiarato che la Russia risponderà a queste espulsioni alla stessa maniera in cui sono state operate. Tuttavia le autorità di Mosca hanno espresso la volontà di mantenere un dialogo costruttivo con i paesi europei, e ha affermato che il reciproco rispetto è fondamentale per il mantenimento di relazioni diplomatiche stabili.
Ha tuttavia criticato la scelta di espellere infinziinari russi sostenendo che tali azioni non sono giustificate. Mentre la Russia cerca di evitare una possibile escalation, si riserva il diritto di considerare misure di ritorsione.
Il presidente russo Putin ha avuto modo di parlare con il capo di Stato turco Erdogan nella giornata di oggi, giovedì 27 aprile, data che è stata innaugurata una nuova centrale nucleare situata in Turchia ma realizzata dalla Russia.
La centrale nucleare di Akkuyu sarà composta da quattro reattori, con una capacità complessiva di 4.800 megawatt e una vita utile prevista di 60 anni. La sua costruzione è stata affidata alla compagnia statale di energia nucleare russa Rosatom. L’inaugurazione del primo reattore della centrale di Akkuyu è stata posticipata, ma ora è stata fissata per oggi, e il presidente turco Erdogan parteciperà alla cerimonia insieme al presidente russo Putin.
Il Cremlino ha annunciato che Putin e Erdogan si incontreranno per discutere di questioni bilaterali e regionali di interesse comune. La cooperazione energetica, compresa la Centrale nucleare di Akkuyu, è uno dei pilastri delle relazioni tra Russia e Turchia.
Il sostegno alla sicurezza dell’Ucraina è stato un argomento importante per la Nato, che è cresciuto assieme al conflitto in atto da quasi 14 mesi, continuando a mostrare solidarietà e a consegnare forniture militari per aiutare le forze militari ucraine.
Nel corso della guerra ancora in atto tra Kiev e Mosca, molti paesi membri della NATO hanno offerto il loro supporto all’Ucraina, inclusi veicoli da combattimento e altro equipaggiamento militare. Secondo Stoltenberg, il fatto che quasi tutti i veicoli da combattimento promessi siano stati consegnati dimostra l’impegno dell’Alleanza transatlantica nella difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina e nella protezione della sua sovranità.
Inoltre, Stoltenberg ha sottolineato come l’Alleanza continuerà a lavorare a stretto contatto con Kiev per rafforzare il proprio sistema di difesa e la sua capacità militare, affinché l’Ucraina possa affrontare eventuali altre sfide future.
La dichiarazione del capo del gruppo mercenario russo, Wagner, ha destato la preoccupazione delle autorità ucraine dato che ha annunciato la sospensione del fuoco di artiglieria a Bakhmut per consentire ai giornalisti statunitensi di visitare la città in sicurezza.
Wagner ha guidato l’assalto alla città di Bakhmut durante la battaglia più lunga e sanguinosa della guerra, ma finora le forze ucraine sono riuscite a prevenire i suoi tentativi di prendere il pieno controllo della città.
Nonostante questo, la situazione rimane tesa, e l’annuncio di Prigozhin sembra essere stato fatto per mostrare una sorta di buona volontà, pur mantenendo la sua posizione di forza.
Tuttavia, la sospensione del fuoco di artiglieria potrebbe fornire alle forze ucraine l’opportunità di rafforzare la loro posizione nella zona e fare progressi nella lotta contro i soldati del gruppo mercenario Wagner. Anche se non è ancora chiaro quale sia l’obiettivo reale della milizia, la sua mossa sembra indicare che il gruppo è consapevole dell’importanza della percezione dell’opinione pubblica internazionale nei confronti del conflitto in Ucraina.
Il capo dei mercenari ha detto esattamente che: “È stata presa la decisione di sospendere il fuoco dell’artiglieria in modo che i giornalisti americani possano filmare Bakhmut in sicurezza e tornare a casa”.
Prigozhin ha anche voluto avvisare del fatto che non venisse utilizzato il cessate il fuoco temporaneo come espediente, utilizzando i giornalisti per far avvicinare i soldati e che qualsiasi altra tecnica utilizzata come espediente, se dovesse avvenire, verrà punita in maniera esemplare.
La portavoce del Cremlino invece Maria Zakharova ha dichiarato: “La Russia non ha intenzione di intraprendere la strada dell’escalation nucleare nella sua situazione di stallo con l’occidente sull’Ucraina, ma altri non dovrebbero mettere alla prova la sua pazienza”.
Anche un’altra delicata questione sta preoccupando enormemente la comunità internazionale e in particolar modo gli Stati Uniti dato che si tratta del giornalista Gershkovich, tratto in arresto dopo essere stato accusato di spionaggio in Russia e al quale è stata negata la visita della delegazione statunitense presso il carcere.
Il ministero degli Esteri russo ha affermato che la visita sarebbe stata “inappropriata” in quanto il giornalista è stato arrestato per una presunta violazione della legge russa e non per motivi politici. Hanno anche accusato gli Stati Uniti di essere ipocriti nel loro supporto a Gershkovich, sottolineando che la stessa amministrazione americana ha arrestato molti giornalisti, incluso Julian Assange, e ha messo in atto politiche repressive per limitare la libertà di stampa.
Il ministero degli Esteri russo ha affermato che Gershkovich ha diritto a un giusto procedimento legale e ad un’assistenza adeguata da parte dell’ambasciata degli Stati Uniti, ma che l’incontro richiesto non sarebbe stato appropriato. Hanno inoltre sottolineato che la prigione in cui Gershkovich è detenuto rispetta gli standard internazionali e che l’arresto è stato effettuato in base alle leggi russe.
La risposta del ministero degli Esteri russo alla richiesta americana sembra indicare una sempre maggiorr tensione tra i due Paesi, che si confrontano già sulle questioni dell’Ucraina, dell’energia e dell’ingerenza nelle elezioni.
Non è chiaro se questa decisione da parte della Russia possa avere conseguenze sul futuro dei rapporti tra i due Paesi, ma ciò conferma l’attuale clima di difficoltà e di reciproca diffidenza.
Per la questione della telefonata tra Zelensky Jinping emerge da parte delle autorità internazionali l’ipotesi che sia stata attuata soltanto per appianare la delicata questione diplomatica sorta a seguito delle dure parole di dichiarazioni pervenute da parte del l’ambasciatore cinese in Francia Lu, che ha sostanzialmente affermato che i paesi ex sovietici non hanno sovranità ed influenza generando un caos mediatico internazionale che, secondo gli esperti di politica, a tentato di arginare con questa mossa la del colloquio telefonico con il capo di Stato ucraino.
Il presidente Putin è intervenuto in videoconferenza alla presentazione della nuova centrale nucleare costruita in Turchia da parte delle autorità russe. Il leader del Cremlino a elogiato l’alleanza con il presidente della Turchia Erdogan che è in procinto di attraversare una nuova elezione presidenziale prevista per metà maggio.
Il presidente turco Erdogan ha dovuto sospendere la campagna per le elezioni presidenziali, in quanto sia sentito male in diretta Tv durante un’intervista martedì 25 aprile.
Nonostante il governo turco sia membro della NATO e ha inoltre inviato armi in Ucraina ma nonostante ciò ha sempre mantenuto strettissimi e profondi legami con le autorità turca e l’ideologia di pensiero è sempre stata molto simile tra i due capi di Stato.
Putin ha anche sottolineato l’importanza della cooperazione bilaterale tra Russia e Turchia in una serie di settori, come energia, commercio e turismo.
Il governo russo ha evidenziato in particolare l’ampliamento degli scambi economici tra i due Paesi, sottolineando che la Turchia è il secondo partner commerciale della Russia nel Mediterraneo orientale. Inoltre, Putin ha spiegato che la Russia e la Turchia stanno lavorando insieme per risolvere la crisi in Siria e che la collaborazione tra i due Paesi potrebbe portare alla pace nella regione.
Infine, Putin ha elogiato l’impegno di Erdogan nel contrastare il terrorismo e ha espresso la speranza che la Turchia continui a giocare un ruolo positivo nella promozione della sicurezza e della stabilità nella regione
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