Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto l’atteso discorso alla Nazione, dove ha precisato di aver cercato un dialogo aperto con l’Occidente. Siamo alla vigilia di un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina e proprio in questi giorni, l’anno scorso, il capo di Stato russo ha dato l’ordine alle sue truppe e svelato ciò che sarebbe poi successo ovvero la tentata conquista del territorio ucraino. Alta preoccupazione per lo stop di Putin al patto nucleare New Start.
Il discorso del leader del Cremlino è arrivato dopo la visita effettuata da Biden a Kiev nella giornata di ieri e, oggi, invece il presidente Usa e in visita in Polonia. Negli ultimi giorni sono state effettuate molte visite statunitensi tra Cina, Medio Oriente e nazioni europee per cercare di appianare i rapporti tesi e instaurare relazioni che mirano alla sicurezza globale o almeno questo è ciò che viene dichiarato dalle autorità statunitensi. Mentre Russia e Cina credono che, in realtà, lo scopo sia quello di intromettersi in questioni private e di utilizzare l’approccio della presa di posizione in Ucraina per i propri scopi privati e della NATO.
Dopo aver parlato per circa un’ora e 45 minuti Putin ha, immediatamente, ricevuto supporto ma anche aspre critiche da parte del autorità occidentali ma anche degli stesse esponenti filorussi. La reazione più dura è stata quella di Stoltenberg, alto funzionario delle Nazioni Unite, che ha esternato la paura dell’uso di armi nucleari da parte di Mosca e l’aver interrotto, anche se temporaneamente, il patto genera preoccupazione e porta il funzionario a chiedere direttamente al leader russo di riconsiderare la sua scelta.
Il discorso di Putin è stato focalizzato sul puntare estremamente all’unione e alla coesione di Mosca le cui radici sono basate su pietre miliari familiari condivise tra la popolazione, tra cui anche il liberare il mondo dal nazismo e liberare la regione ucraina del Donbass.
Ha precisato inoltre riguardo al futuro dell’operazione dell’invasione in Ucraina russa che: “Gli eventi storici determineranno il futuro del nostro paese ognuno di noi è legato da un’enorme responsabilità”. Il presidente russo ha precisato e sottolineato il suo cercare un dialogo aperto con l’occidente ed ha accusato i paesi occidentali e anche i leader ucraini di tenere in ostaggio il popolo del paese.
Ha affermato che: “Gli Stati Uniti e la NATO hanno rapidamente dispiegato le loro basi e i loro laboratori biologici ai confini del nostro paese.” Si è soffermato anche sul fatto di aver provato a sistemare la questione del Donbass con metodi pacifici ma ha capito, poi, che l’impegno dell’Occidente per la pace era soltanto una menzogna. Specificando inoltre che basi statunitensi sono state schierate in ogni angolo del pianeta compresi sistemi antimissili e azioni disoneste per ampliare l’espansione della NATO.
Una delle decisioni russe importanti emersa nella giornata di oggi e comunicata direttamente dal presidente russo Putin è la sospensione del trattato sulle armi nucleari New start avviato con gli Stati Uniti. A dichiararlo è stato in prima persona il capo di Stato russo che ha sottolineato di aver sospeso per il momento la partecipazione al patto ma non di averlo lasciato totalmente.
La causa di questa scelta è stata attribuita all’Occidente specificando che attualmente le relazioni bilaterali sono degradate ed è impossibile per Mosca consentire ispezioni americane nelle basi nucleari russe. Putin ha accusato gli USA di ragionare sulla possibilità di riavviare i test delle bombe nucleari e ha minacciato che nel caso in cui questa azione fosse intrapresa dagli Stati Uniti lo farebbe di conseguenza anche la Russia. Emerge quindi che il presidente ha avvisato le forze militari russe di tenersi pronti alla possibilità di effettuare un test nucleare.
Putin ha affermato in merito: “Alcuni attori a Washington stanno pensando di testare armi nucleari il ministero della difesa e RosAtom devono prepararsi anche a condurre test nucleari in caso di necessità ma la Russia non lo condurrà per prima.”
Ha aggiunto anche: “L’ovest e l’aspirante membro della Nato, l’Ucraina, respingono questa narrazione e affermano che l’espansione della Nato verso est dalla fine della guerra fredda non è una giustificazione per quello che dicono essere un accaparramento di terre in stile imperiale destinato al fallimento.
Precisando anche: “Il popolo ucraino è diventato ostaggio del regime di Kiev e dei suoi signori occidentali, che hanno effettivamente occupato questo paese in senso politico, militare ed economico. Intendono trasformare un conflitto locale in una fase di confronto globale. Questo è esattamente il modo in cui intendiamo tutto e reagiremo di conseguenza, perché in questo caso stiamo parlando dell’esistenza del nostro Paese”.
La scelta di abbandonare il patto New Start intrapreso con gli Stati Uniti ha alzato tensione e preoccupazione tra la comunità globale che ha la grande paura dell’utilizzo del nucleare.
Jens Stoltenberg ha esplicitamente esortato la Russia a riconsiderare la sua decisione e ha affermato: “Questo è uno degli ultimi importanti accordi sul controllo degli armamenti che abbiamo. Solo un altro esempio di un allontanamento dall’ordine internazionale basato sulle regole.”
Il funzionario Nato, come afferma Reuters, ha preso parola e parlato in una conferenza stampa tenutasi, dopo il discorsi di Putin, presso il quartier generale della NATO a Bruxelles ha lanciato sostanzialmente un avvertimento col discorso all’Occidente e ha voluto incutere timore con la sua: “la sua decisione sul nuovo trattato STAR”.
Il trattato firmato nel 2010 tra Washington e Mosca limita sostanzialmente il numero di testate nucleari che le due maggiori potenze nucleare al mondo possono schierare e la sua scadenza naturale e nel 2026. Sia gli Stati Uniti che la Russia sono in grado di schierare molto più delle testate nucleari assegnate poiché Washington e Mosca hanno un totale combinato disponibile, attualmente, di circa 13.000 testate, che rappresentano quasi la totalità dell’arsenale nucleare globale, secondo i dati forniti dall’Associazione per il controllo degli armamenti. Le limitazioni imposte dall’accordo ne prevedono invece 15.500 ciascuna nazione.
Stoltenberg ha poi aggiunto accanto al ministro degli Esteri ucraino Kuleba e al capo della politica estera dell’UE Borrell che: “Più armi nucleari e meno controllo degli armamenti rendono il mondo più pericoloso”.
Riferendosi poi alle accuse di Putin verso l’Occidente incolpandolo sostanzialmente dell’invasione in Ucraina Stoltenberg ha precisato che la decisione di procedere con la conquista in territorio ucraino è stata di Mosca e ciò non può essere imputabile a nessun altro.
Ha precisato inoltre: “È il presidente Putin che ha iniziato questa guerra di conquista imperiale… Come Putin ha chiarito oggi, si sta preparando per un’altra guerra… Putin non deve vincere… Sarebbe pericoloso per la nostra sicurezza e per il mondo intero. Deploro la decisione della Russia di sospendere la sua partecipazione al nuovo programma START”.
Nelle risposte pervenute dalle autorità ucraine al discorso di Putin sono state dure e per fare un esempio citiamo quello che ha detto il consigliere politico Podolyak ovvero: “si trova in una realtà completamente diversa, dove non c’è alcuna possibilità di condurre un dialogo sulla giustizia e sul diritto internazionale“.
Un altro Alto consigliere ucraino ovvero Anton Gerashchenko ha dichiarato: “Il ladro insolente ha detto che gli agricoltori russi hanno raccolto un ‘raccolto record’ l’anno scorso. E ha timidamente taciuto sul fatto che si trattava di grano ucraino rubato, che veniva trasportato nella Federazione Russa con treni merci“. L’ambasciatore dell’Ucraina in Austria ha definito il discorso di Putin finto e ha definito lo stesso capo di Stato come un bugiardo.
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