“Mosca pronta a negoziare, Kiev no”. Lo ha detto Vladimir Putin, mentre l’Ucraina risponde al leader russo di tornare alla realtà: “Noi attaccati deliberatamente”.
In una recente intervista rilasciata all’emittente Rossiya1, il leader russo ha fatto sapere di essere pronti a negoziare la pace con tutti i coinvolti. Poi Putin passa la palla all’Ucraina: “Dipende da loro, non siamo stati noi a rifiutare”.
Le accuse rimbalzano, non è una novità, tra Mosca e Kiev. Adesso è addirittura Putin a parlare di apertura della Russia alla possibilità di una negoziazione, ma che ciò non sarebbe stato possibile a causa della controparte – gli invasi, per essere chiari.
Lo ha detto durante un’intervista rilasciata alla tv di stato, Rossiya1, durante la quale il presidente russo ha accusato Kiev e gli “alleati occidentali” di rifiutare le trattative nonostante la Russia sia pronta: “Siamo pronto a negoziare ma dipende da loro. Non siamo noi a rifiutarci”.
E’ la seconda volta in nemmeno sette giorni che Putin parla di negoziati; anche lo scorso giovedì infatti tramite i propri canali diplomatici aveva affermato che Mosca si starebbe adoperando per porre fine a questa guerra, e che ciò dovrà implicare un negoziato in maniera inevitabile.
Non è mancata chiaramente la riposta da parte dell’Ucraina, che ha rimandato le dichiarazioni del presidente russo al mittente. “La Russia non vuole affatto i negoziati, cerca di evitare le responsabilità” sono state le parole di Mikhaylo Podoloyak. Il consigliere di Zelensky abbocca alle parle di Putin, aggiungendo che intende portarlo bensì in tribunale per i crimini commessi.
Sempre il leader russo ha parlato anche dell’Occidente, e del pericolo di una possibile escalation geopolitica. E ancora Putin, che si è mostrato durante l’intervista in tv in vesti ben diverse da quelle minacciose delle sue consuete comunicazioni alla Nazione, ha puntato certo il dito indirettamente contro la Nato e ha affermato però di non temere scenari pericolosi in futuro.
E’ stato l’Occidente secondo Putin inoltre ad aver dato inizio alla guerra in Ucraina, quando nel 2014 aveva “rovesciato” il presidente filo-russo Viktor Yanukovich.
Le solite accuse rimbalzanti da una parte e dall’altra, dagli invasori agli invasi, con Putin che parla poi di “giusta direzione” della Russia visto e che sempre l’Occidente starebbe tentando di rendere instabile il suo Paese con obiettivi che mirano a dividere.
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