Alla vigilia dell’incontro con il presidente cinese Xi Jinping, Putin si dice fiducioso, intanto ha fatto il suo primo viaggio a Mariupol.
In un articolo diffuso dai media russi, il presidente russo ha accolto con favore la volontà della Cina di svolgere un ruolo costruttivo per risolvere in maniera equa il conflitto in Ucraina, inoltre il dialogo con il Paese porterà un nuovo impulso positivo alla cooperazione bilaterale.
Putin attende con ottimismo Xi Jinping
Lunedì il presidente cinese Xi Jinping è in visita in Russia e già dalle ore prima di questo atteso giorno, il suo omologo russo Vladimir Putin, ha speso alcune parole ai microfoni dei giornalisti locali a favore di questo incontro.
La Cina intende, come tutti, risolvere la guerra in Ucraina in maniera equa ed equilibrata per tutti e Putin ha accolto con favore la decisioni dell’incontro per discutere di questo tema e ascoltare le proposte di uno dei Paesi che più sono collaborativi con il Cremlino.
Le relazioni fra Mosca e Pechino sono molto buone, come mai nella storia, e lo stesso presidente russo lo ha affermato nell’articolo pubblicato proprio dal Cremlino.
Xi Jinping rimarrà nel Paese fino a mercoledì per rafforzare i rapporti con il Paese alleato, che sebbene sia molto dipendente da Pechino è piuttosto imprevedibile. Parlando dello stesso incontro venerdì scorso, il ministro degli Esteri cinese lo ha definito come una missione per la pace. Entrambe le superpotenze quindi ripongono grande fiducia in questo progetto di cooperazione.
Forte del terzo mandato consecutivo, il presidente cinese è risoluto e ha deciso di iniziare le visite all’estero del nuovo decennio proprio da Mosca, come fece 10 anni fa quando arrivò ai vertici della Repubblica popolare.
Questo è il 40esimo incontro fra i due leader, a significare che il dialogo fra i due Paesi è buono, tuttavia il viaggio rischia di rovinare i rapporti della Cina con gli Stati Uniti e anche quelli con Bruxelles, insieme alla quale Pechino sta tentando di instaurare rapporti commerciali ed economici.
Ma si sa, ogni potenza che in qualche modo favorisce la Russia o si dimostra aperta nei suoi confronti, finisce con l’essere marchiata con lo stesso bollino nero. La Cina ha ancora bisogno dei Paesi occidentali per tornare a una buona crescita, allo stesso modo la Russia è dipendente dal Dragone per acquistare il gas e il petrolio dal momento che le sanzioni dell’Occidente non gli consentono di approvvigionarsi altrove.
Il viaggio a Mariupol
In queste ore Putin si è recato a Mariupol, in quella che ha definito una visita di lavoro dove ha addirittura parlato con i residenti e visitato un appartamento di civili.
Molti sostengono che questo gesto sia stato effettuato proprio per dimostrare che ha l’appoggio della Cina e non è spaventato dal mandato di arresto internazionale emanato dal Tribunale dell’Aja.
La Cina dal canto suo vuole apparire neutrale ma l’incontro, secondo alcuni, fungerà da strumento per rafforzare i rapporti bilaterali. Dopo questo ci sarà quello virtuale con Zelensky, che sempre in queste ora ha parlato con Karim Khan, procuratore capo della Corte Penale Internazionale, ringraziando per l’interesse nei confronti dell’Ucraina e per far cessare l’invasione.
Putin si sente forte mentre gira fra i territori martoriati di Mariupol, attualmente occupata dai russi e durante la sua ricognizione vengono presi appunti sulla ricostruzione futura. A riportare la giornata di visita è stata l’agenzia russa Tass, che ha riferito che il presidente ha raggiunto la regione in elicottero e quando è atterrato, ha guidato un veicolo sulle strade del luogo.
La Casa Bianca ha osservato attentamente e ha espresso il suo parere in merito all’incontro con il presidente cinese, affermando tramite il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale americano, John Kirby che ogni richiesta di tregua sarebbe inaccettabile perché significherebbe approvare le conquiste dei russi e dare tempo a Putin.
“la cina non puà permettersi passi falsi perché e non bisogna dimenticare che gli usa forniscono la ragione e l’energia per continuare il conflitto, invece pechino fornisce la razionalità e la speranza per porvi fine”
ha precisato invece l’ex direttore del Global Times, Hu Xijin.
Vedremo come andrà a finire l’incontro, le aspettative sono tante ma ancora nulla di certo.