Il conflitto Russia Ucraina non si ferma di certo nel giorno di Natale, nonostante siano arrivate oggi parole rassicuranti dal presidente russo Vladimir Putin, che si dice pronto a negoziare con tutte le parti in causa, la realtà si scontra con il fatto che anche Anche in queste ore a Kiev risuona l’allarme aereo.
Il conflitto sta proseguendo in maniera violenta e sta portando anche le autorità internazionali, parti fino ad ora ritenute estranee ai fatti, insediarsi nei dissapori tra le due nazioni, per cercare di trovare un punto d’incontro e stabilizzare una situazione che ho portato soltanto sofferenza e distruzione in primis all’Ucraina, ma gettato nel baratro l’intera comunità globale. Oggi Putin ha rilasciato dichiarazioni che, da un lato hanno dato lo spiraglio che il leader russo potesse essere pronto a un confronto decisivo per risolvere la situazione, poi però emergono, poco dopo, le sue stesse dichiarazioni che affermano che i russi sono pronti al 99,9% a perdere la vita per la propria patria. In tutto ciò il popolo ucraino continua a soffrire e Kherson è stata nuovamente bombardata senza pietà nelle ultime ore, nonostante fosse già un cumulo di macerie.
La situazione tra Russia e Ucraina
La guerra tra Russia e Ucraina è iniziata a Febbraio e ha visto la situazione evolversi in maniera pericolosa fino ad un potenziale utilizzo delle armi nucleari. Ma non solo, dato che una delle armi moderne e attuali, che vengono impiegate nonostante non sia un’arma tradizionale ma bensì la crisi energetica. Si tratta di un’arma che se utilizzata nella maniera giusta può causare moltissimi danni alle nazioni, che precipitano nella crisi e questo è proprio il caso delle nazioni occidentali e soprattutto di quelle europee più dipendenti dalla Russia, che vedono il popolo soffrire a causa degli aumenti del prezzo del gas, le aziende dover temporaneamente fermarsi perché non riescono a pagare bollette e la produzione costa troppo rispetto al guadagno. Questi sono soltanto alcuni dei risvolti che si trascina attualmente dietro guerra che ha innescato la crisi energetica che ha colpito tutti noi.
Il fronte racconta tutta un’altra realtà e parla di un’ Ucraina completamente devastata dalla furia russa, che ha puntato alle strutture strategiche ed energetiche per indebolire vigliaccamente il nemico utilizzando anche l’arma del gelo invernale. Un inverno difficilissimo, che arriva dopo un’annata complicatissima per gli ucraini e che, nonostante le innumerevoli difficoltà, non rinunciano al proprio Paese e preferiscono, quando possibile, restare al freddo e senza elettricità, dati i blackout energetici imposti per risparmiare quel poco di energia che resta, ma non lasciare la loro terra.
Lo stato attuale del territorio ucraino è il prodotto della violenza russa e la potenza con la quale è stata attaccata la nazione è qualcosa di sconvolgente. L’esercito ucraino però ha continuato a riconquistare i territori annessi dalla Russia, con i referendum farsa, e piano piano sono emersi anche i crimini di guerra e contro ogni diritto umano che hanno sconcertato le autorità internazionali.
Da un lato Zelensky, appena rientrato dal suo viaggio negli USA, che resiste in maniera egregia agli attacchi di Putin ma che si dice anche pronto a proseguire per difendere i propri territori e per riacquisire quelli persi. Dall’altro invece Mosca che si dice pronta a un dialogo ma che è nella realtà continua a infliggere dolore e sofferenza all’Ucraina, già in ginocchio da mesi. Una situazione delicata che che sembra ogni tanto dare qualche spiraglio di positività ma poi torna irrimediabilmente a destare preoccupazione.
L’Ucraina è spalleggiata ovviamente dalle Nazioni europee e dagli Stati Uniti, chehanno fornito il massimo aiuto a livello di supporto militare e appoggio strategico.
La Russia però ha adottato un piano per rendersi il più possibile autonoma e ha portato all’interno di questa strategia anche la Cina, che però deve comunque a mantenere i rapporti commerciali con l’occidente, e con le regioni dell’asia centrale.
Mentre oggi, 25 dicembre, risuonano le sirene aeree a Kiev, Putin rilascia dichiarazioni che non riflettono la reale situazione del conflitto o almeno quella sul campo di battaglia nelle città ucraine.
Mentre suonano gli allarmi aerei a Kiev Putin rilascia queste dichiarazioni
Proprio mentre in corso l’allarme aereo in Ucraina e soprattutto a Kiev, Putin ha deciso di rilasciare un’intervista dove sono state riportate dai media e dalle agenzie locali notizie estrapolate da discorso del presidente Russo.
Il Guardian riporta le parole che ha detto quest’oggi Vladimir Putin alla televisione di stato Rossiya 1 o meglio alcuni estratti sulle frasi più significative. Il presidente russo ha affermato in merito ad una possibile trattativa di pace: “La Russia è pronta a negoziare con tutte le parti coinvolte nella guerra in Ucraina”. Il capo di stato russo ha spiegato che ora sono le nazioni occidentali che ostacolano il dialogo tra Russia e Ucraina.
Ha precisato che: “dipende da loro: non siamo noi a rifiutarci di negoziare”. Il leader russo ha spiegato che l’intromissione dell’Occidente ha compromesso le intenzioni iniziali russe. Putin ha poi riferito che: “Tutto si basa sulla politica dei nostri avversari geopolitici, che mirano a dividere la Russia, la Russia storica” e ha sottolineato: “l’obiettivo di Mosca era ben altro: unire il popolo russo”.
Il presidente russo ha poi risposto senza remore alla domanda del giornalista riguardo al fatto delle forniture Usa di Patriot e su come avrebbe reagito ai lanci l’esercito russo. Ha affermato alla domanda specifica sul fatto che Patriot possa essere distrutto con: “Certo, lo distruggeremo, (sicuramente) al 100%!”.
Parole dapprima rassicuranti che poi però vengono contraddette subito dopo da altre che rivelano la natura bellica e da conquistatore autoritario di Putin.
Zelensky invece ha spiegato che non si aspetta nessun miracolo di natale e così difatti è stato dato che nemmeno in questa giornata la Russia ha smesso gli attacchi contro un popolo che sta attraversando momenti di difficoltà estrema.
Gli auguri per gli ucraini sono arrivati anche da Papa Francesco, che ha mandato un pensiero speciale per mostrare la vicinanza a chi soffre a causa del conflitto in Ucraina e in tutte le altre guerre in atto. Mandando un augurio speciale di serenità a tutti i bambini costretto a privazioni e sofferenza.