Il capo ufficio stampa della Fifa, al termine della conferenza di Gianni Infantino, ha rivelato la propria omosessualità.
Bryan Swanson ha preso la parola come di consueto al termine delle conferenza stampa Fifa di Gianni Infantino, in occasione dei mondiali in Qatar, intervenendo sulle critiche ricevute in questi giorni. Il capo ufficio stampa fa coming out e difende ill numero uno della federazione.
Qatar, Bryan Swanson fa coming out: “Sono qui e sono gay”
La lotta della Fifa contro le critiche continua e schiera dalla sua parte anche Bryan Swanson. Il capo ufficio stampa della federazione calcistica mondiale infatti, nella mattinata di oggi, ha deciso al termine del discorso di Gianni Infantino di dichiarare la sua omosessualità.
Lo ha fatto anche per rispondere alle disapprovazioni provenienti dal mondo occidentale nei confronti del numero uno della Fifa, in merito alla scelta del Paese ospitante; e ancor di più sulla situazione relativa ai diritti umani in Qatar, nei confronti della quale – secondo chi sta inasprendo il dibattito – i dirigenti delle federazioni pare stiano rimanendo piuttosto impassibili.
Insomma, se da parte di Infantino sono arrivate le solite giustificazioni in conferenza, il giornalista ex SkySport UK e capo dell’ufficio stampa ha deciso di rispondere facendo coming out: “Vorrei dire qualcosa approfittando di questa occasione – ha proseguito Swanson – sono qui in Qatar in una posizione privilegiata, di fronte a tutto il mondo, come uomo gay” affermando di avere tanti colleghi omosessuali e che indipendentemente dal loro orientamento sessuale tutti in Qatar saranno i benvenuti.
Qatar, Swanson difende Infantino: “Ipocrisia occidentale”
Gianni Infantino difende la sua scelta, e risponde alle critiche. Il presidente ha affermato durante la conferenza stampa Fifa di questa mattina di sentirsi “arabo, gay, lavoratore migrante“, e che l’occidente per quanto fatto (in termini di diritti umani?) negli ultimi 3000 anni dovrebbe scusarsi invece di dare lezioni di morale.
Dunque, secondo Infantino visto il passato più o meno cupo dell’Europa e dell’Occidente, ogni discorso sui diritti umani è “ipocrita”.
Il mondiale, pronto all’esordio tra poche ore,si porta avanti una scia di polemiche, nonostante il coming out del capo ufficio stampa, francamente inevitabili vista la scelta della Fifa; e viste soprattutto negli anni le lezioni – quelle si – di morale portate avanti dai dirigenti delle varie federazioni calcistiche europee (compresa la Uefa) che hanno visto anni di lotta, slogan (Respect, No To Racism) sgretolarsi davanti ai soldi degli emirati.