Nell’ambito dell’enorme inchiesta Qatargate, un giudice istruttore ha confermato l’arresto di Marc Tarabella. L’eurodeputato è ora accusato di corruzione, riciclaggio e appartenenza ad organizzazione criminale.
Il giudice istruttore Michel Claise, dopo l’arresto di Marc Tarabella avvenuto ieri, nella mattinata di oggi ha interrogato l’europarlamentare. A quanto pare, è stato confermato l’arresto con l’accusa di corruzione, riciclaggio e appartenenza ad organizzazione criminale.
Nella mattinata di ieri, oltre all’arresto di Andrea Cozzolino avvenuto a Napoli, è stato arrestato anche l’europarlamentare Marc Tarabella. Entrambi con l’accusa di corruzione, riciclaggio e appartenenza ad organizzazione criminale.
La polizia, dopo aver sequestrato e perlustrato l’ex ufficio di Tarabella nel municipio di Anthisnes, hanno prelevato anche una cassetta di sicurezza che il politico teneva in una banca di Liegi.
Le accuse mosse dai giudici nell’ambito della maxi inchiesta, a carico dei deputati del Parlamento europeo, sono essenzialmente quelle di aver acquisito delle tangenti provenienti in particolare da due paesi, Qatar e Marocco, con l’intento di influenzare l’attività parlamentare dell’eurocamera a proprio favore.
In particolare, il motore di tutta la questione, sarebbero stati due soggetti. Si tratta di Giorgi e Panzeri. I due avrebbero accettato delle tangenti in cambio di un atteggiamento “vedo non vedo” rispetto ai protocolli dei Mondiali in Qatar e in Marocco.
In ogni caso, oggi, il giudice istruttore Claise ha interrogato Tarabella, confermandone l’arresto.
Come accennato poc’anzi, nella giornata di ieri i militari della Guardia di Finanza hanno provveduto all’arresto dell’europarlamentare Andrea Cozzolino a Napoli.
Dopo una serie di indagini afferenti l’inchiesta Qatargate, i giudici hanno accusato Cozzolino di aver utilizzato la sua influenza politica e diplomatica a favore del Magreb, in cambio di ingenti somme di denaro.
Il deputato del Parlamento europeo, infatti, fa parte di una commissione che si occupa dei paesi magrebini.
Per questo motivo i finanzieri del Gico di Napoli, ieri, hanno notificato l’arresto emesso dal tribunale di primo grado di Bruxelles.
A quanto pare però, i legali di Cozzolino si sono opposti alla consegna dell’europarlamentare all’autorità giudiziaria belga. Le motivazione fornite sono la mancanza della “gravità indiziaria” e che non vi sia alcun pericolo di fuga tale da dover mantenere l’europarlamentare in carcere.
Questo anche considerando, a detta degli avvocati Dezio Ferraro e Federico Conte, i plurimi tentativi da parte di Cozzolino di poter essere ascoltato.
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