Lo scandalo Qatargate continua e il nome di Eva Kaili viene di nuovo fuori: l’antiriciclaggio greco ha chiesto a Panama informazioni su transazioni a suo favore dell’ammontare di 20 milioni di euro.
Lo scorso 9 dicembre è venuto fuori un grande scandalo che coinvolge il Qatar e alcuni eurodeputati, che in gergo giornalistico è stato chiamato Qatargate, in cui protagoniste sono diverse mazzette ricevute per influenzare il Parlamento Europeo.
Ogni giorno che passa escono fuori nuove informazioni, come quella di oggi relativa alla richiesta dell’antiriciclaggio greco fatta allo stato di Panama su alcune ingenti transazioni dal Qatar a favore di Eva Kaili.
La notizia di oggi riguarda ancora una volta Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento Europeo, coinvolta nel Qatargate.
A quanto pare, l’ex europarlamentare non solo aveva ben 750mila euro in contanti in casa sua, infilati in una valigia che aveva affidato a suo padre, ma avrebbe anche 20 milioni euro in un conto a Panama.
È quello che le autorità greche stanno cercando di scoprire, inviando una richiesta ufficiale allo stato sudamericano, per entrare a fondo nella questione.
Dalle indagini condotte fino ad ora, pare che Eva Kaili, greca d’origine, avesse dei conti correnti aperti a Panama, dove arrivavano i pagamenti delle mazzette a nome suo e dei suoi familiari.
L’antiriciclaggio di Atene, tramite il suo presidente Charalampos Vourliotis, ha chiesto di avere informazioni ufficiali in merito, anche se è noto che le autorità di Panama sono sempre restie a condividere questa tipologia di notizie.
Ora non resta che attendere la risposta ufficiale delle autorità panamensi, in merito a un possibile conto intestato a Eva Kaili presso la Bladex Bank.
Il Qatargate è uno scandalo senza precedenti, uscito fuori dopo numerose indagini iniziate più di un anno fa e che hanno portato alla scoperta di numerosi imbrogli da parte di alcuni europarlamentari.
I soldi accettati da questi ultimi servivano a influenzare alcune decisioni all’interno del Parlamento UE, come ad esempio la votazione sulla risoluzione delle violazioni dei diritti umani in Qatar, in vista dei Mondiali conclusi da poco.
Come abbiamo detto, una delle indagate e accusate di corruzione è l’ex vicepresidente del Parlamento UE Eva Kaili, che si trova in carcere insieme al suo compagno Francesco Giorgi.
Agli arresti anche l’ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri, con le accuse di corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere, per aver accettato tangenti dal Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento.
Solo quest’estate, sono stati trovati 700mila euro in contanti a casa di Panzeri, mentre qualche mese dopo sacchi di banconote a casa di Eva Kaili.
L’indagine svolta, in particolare, colpisce il gruppo dei Socialisti del Parlamento UE, di cui facevano parte anche altri deputati arrestati, come Luca Visentini e Niccolò Figà-Talamanca.
Uno scandalo delle dimensioni epiche, di cui si continuano a scoprire nuove svolte, nuove piste e elementi che riportano ai soggetti coinvolti, che ora dovranno rispondere delle loro azioni tramite un grande processo.
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