Concessi gli arresti domiciliari ad Eva Kaili, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, coinvolta nello scandalo Qatargate. Nei giorni scorsi la stessa misura era stata applicata al deputato italo-belga Marc Tarabella e all’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri.
L’ex Vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, andrà agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.
La notizia è stata confermata da uno dei legali di Kaili, Sven Mary, che al quotidiano belga Le Soir ha dichiarato: “Una decisione logica che abbiamo atteso per fin troppo tempo”. Ha poi concluso “Non aggiungo altro se non che questa decisione mi sembra molto logica”.
Michalis Dimitrakopoulos, l’altro avvocato della Kaili, ha aggiunto: “Eva Kaili esce di prigione a testa alta e con dignità, non ha confessato reati che non ha commesso, lotterà per la sua innocenza fino alla fine”.
L’eurodeputata greca si trova detenuta nell’istituto penitenziario di Haren, poco distante da Bruxelles, dal 9 dicembre scorso con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Qatargate che ha coinvolto – o meglio travolto – l’Eurocamera.
L’ex Vicepresidente era l’unica che ancora si trovava in stato di detenzione tra le persone coinvolte nello scandalo.
Nei mesi scorsi i legali della donna più volte hanno denunciato le torture subite dalla stessa, dichiarando “per sedici ore è stata in una cella di polizia, non in prigione, e al freddo. Le è stata negata una seconda coperta“. Ancora “Questa è tortura“.
Le accuse mosse dalla magistratura belga nei confronti della Kaili sono di associazione per delinquere, corruzione nonché riciclaggio. “Il sistema” prevedeva il pagamento di cospicue somme di denaro da parte di Qatar e Marocco. Lo scopo era quello di influenzare i processi decisionali europei.
I due Paesi si dichiarano estranei alla vicenda, respingendo ogni accusa.
Gli avvocati della Kaili affermano la totale estraneità della cliente ai fatti contestati, rimproverando la magistratura belga di utilizzare l’ex Vicepresidente “come un trofeo”.
Così dopo 4 mesi di custodia cautelare in carcere, l’eurodeputata potrà fare rientro nella sua abitazione, pur se sottoposta al regime di sorveglianza elettronica. A casa, ad aspettarla, la figlia di soli due anni che in questi mesi ha potuto vedere solamente per due volte.
Gli altri indagati
La decisione arriva dopo che nei giorni scorsi la stessa sorte era toccata ad altre due personalità coinvolte nel caso Qatargate, il deputato italo-belga Marc Tarabella e l’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri.
Francesco Giorgi, compagno della Kaili ed ex uomo di fiducia di Panzeri, ha potuto beneficiare della stessa misura sin dallo scorso febbraio. Niccolò Figà Talamanca, il segretario generale della Ong No Peace Without Justice, era stato liberato all’inizio del mese di febbraio, senza alcuna condizione.
L’eurodeputato del PD Andrea Cozzolino rimane invece agli arresti domiciliari, a Napoli, in attesa della pronuncia del Tribunale che dovrà decidere se consegnarlo alle autorità belghe.