Il caso “Qatargate” non si ferma qui e continua, in particolare, dopo le rivelazioni e il pentimento, davanti a chi sta indagando, di Antonio Panzeri. Ad esser arrestata è stata, anche, un’altra persona per lui fondamentale.
Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia Panzeri è stata arrestata dalla Guardia di Finanza di Milano.
Qatargate: arrestata la commercialista
Un arresto che si va ad aggiungere, come un tassello, al caso “Qatargate” che si sta piano piano formando, dopo il pentimento e le rivelazioni portate avanti dall’ex eurodeputato, Antonio Panzeri.
Monica Rossana Bellini è stata arrestata dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, coadiuvati dall’aliquota di polizia giudiziaria della Gdf. La Bellini, 55 anni, era la consulente dell’intera famiglia Panzeri.
Il tutto su esecuzione di un mandato d’arresto europeo che hanno emesso gli stessi magistrati belgi nell’ambito di questa inchiesta. Lei è la commercialista della famiglia Panzeri ed è accusata di corruzione, di associazione a delinquere e di riciclaggio.
Sempre sulla richiesta della magistratura belga, la Bellini era già stata perquisita precedentemente dalla stessa Guardia di Finanza. E’ stata arrestata ieri, 17 gennaio, ed è stata condotta nel carcere di San Vittore, in attesa della decisione della Corte d’Appello sulla sua consegna alle autorità belghe.
Quali accuse sono state mosse contro la commercialista? Oltre a quelle precedentemente indicate, vi sono anche altre contestazioni a suo carico, le stesse degli altri arrestati nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Le sono mosse contestazioni che riguardano, in particolare, movimenti finanziari che gli inquirenti sospettano essere atti di riciclaggio, e che sono registrati attraverso le strutture societarie a lei riconducibili.
Le presunte operazioni di riciclaggio della Bellini
Nel mezzo dell’inchiesta c’è la “Equality Consultancy srl”, società fondata nel dicembre del 2018. Al suo interno vi erano, in qualità di soci di maggioranza, il fratello ed il padre di Francesco Giorgi, collaboratore di Panzeri. In questa società vi era anche la stessa Bellini che deteneva, invece, una quota di minoranza.
Una società che era creata, almeno formalmente, per gestire e sviluppare i rapporti con le Ong, le imprese e le controparti nei Paesi terzi. Nello stesso periodo, sempre dalla Bellini e dalla famiglia Giorgi, sarebbe stata costituita un’altra società, questa volta in Estonia.
Le indagini delle autorità belghe hanno osservato che la Bellini si sarebbe occupata della consulenza gestionale e finanziaria, non solo di Antonio Panzeri, ma anche di sua moglie, portando avanti e mettendo in atto delle operazioni di riciclaggio che hanno, notevolmente insospettito chi sta indagando, in quanto la stessa commercialista le faceva attraverso altre società.
Ora, come dicevamo, la Bellini è in carcere e, a breve, dovrebbe comparire davanti alla Corte di Appello di Milano, per attendere poi la decisione di passaggio e consegna alle autorità belghe che stanno indagando sul caso.
Dall’altro lato, invece, l’ex eurodeputato Panzeri, da ieri risulta “pentito” nell’ambito dell’inchiesta e, con le sue rivelazioni, scagiona l’eurodeputata del gruppo S&D Maria Arena.