È stato rilasciato l’eurodeputato Andrea Cozzolino dopo che il giudice istruttore del Qatargate, Michel Claise, lo aveva posto in stato di fermo.
Questo l’ultimo gesto prima di lasciare l’incarico a causa delle dicerie sul fatto che uno dei figli lavorasse con l’eurodeputata Arena, una delle persone indagate in quello che è considerato lo scandalo peggiore che ha colpito il Parlamento Europeo. Accompagnato ieri dai suoi avvocati, il politico ha lasciato la sede della Procura Federale di Bruxelles dopo un interrogatorio durato 5 ore con il nuovo giudice istruttore Aurélie Dejaiffe.
Andrea Cozzolino è stato rilasciato
Dopo pochi giorni di fermo per l’inchiesta sul Qatargate, l’ex europarlamentare Andrea Cozzolino è stato rilasciato e ieri ha lasciato la sede della Procura Federale a Bruxelles insieme ai suoi legali, dopo essere stato interrogato per 5 ore dal nuovo giudice istruttore che ha preso il posto di Michel Claise.
Come ultimo gesto insieme all’annuncio dell’abbandono dell’incarico, il magistrato aveva posto in stato di fermo Cozzolino e poi la sua testimonianza doveva essere valutata nella giornata di martedì dal nuovo giudice, che è Aurélie Dejaiffe, per decidere se convalidare la misura oppure disporre il rilascio.
Con soddisfazione i legali di Cozzolino hanno comunicato che l’uomo può tornare a casa e sono state previste delle condizioni come non avere contatti con gli altri indagati del Qatargate e comunicare tutti gli spostamenti in Belgio.
Fino allo scorso 15 giugno Cozzolino era rimasto ai domiciliari dopo un braccio di ferro fra la Procura di Napoli e quella belga durato 4 mesi. L’uomo era europarlamentare dal 2009 e il suo nome è venuto fuori durante le indagini dell’inchiesta denominata mediaticamente Qatargate, ovvero un presunto giro di corruzione per favorire i paesi del Medio Oriente come appunto il Qatar e il Marocco, che invece dall’opinione pubblica non vengono visti di buon occhio per le condizioni di lavoro moto dure e per il rispetto dei diritti umani. Secondo l’accusa avrebbe ricevuto regali anche dall’ambasciatore del Marocco in Polonia.
In seguito al suo coinvolgimento nello scandalo, sebbene abbia sempre negato le accuse, era già stato arrestato il 10 febbraio scorso a Poggioreale e poi posto ai domiciliari fino appunto al viaggio a Bruxelles per rilasciare la sua testimonianza alle autorità belghe.
La vicenda che lo vede coinvolto
Lo scandalo Qatargate è scoppiato nel Parlamento Europeo lo scorso dicembre ed è una vicenda che parla di corruzione e riciclaggio di denaro, dove sono coinvolti diversi europarlamentari.
Questi avrebbero ricevuto denaro dai Paesi del Medio Oriente per farne gli interessi, in particolare dal Qatar che in quel periodo era sotto i riflettori perché luogo designato per i Mondiali di Calcio, nonostante le mille polemiche dovute al mancato rispetto dei diritti umani.
Sono scattate perquisizioni a tappeto sia degli uffici del Parlamento Ue a Bruxelles che delle abitazioni dei politici coinvolti, come Eva Kaili e il compagno Francesco Giorgi ma anche Antonio Panzeri e appunto Andrea Cozzolino.
Il nome di quest’ultimo è saltato fuori subito dopo i primi arresti, che confermarono il coinvolgimento del Marocco, compresi i servizi di intelligence del Paese. Il Marocco aveva già avuto contatti negli anni precedenti con gli europarlamentari coinvolti, fra cui appunto Cozzolino con l’obiettivo di influenzare il gruppo socialista al Parlamento Europeo.
Lo stesso Francesco Giorgi, assistente di Panzeri, ha fatto il suo nome nel corso di un interrogatorio dove ha ammesso le proprie responsabilità e ha indicato le altre persone coinvolte nello scandalo, le quali come lui avrebbero ricevuto fondi dal governo marocchino e dai funzionari del Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento.
Tuttavia la decisione di oggi dimostra che probabilmente il politico napoletano non è così colpevole, però attualmente è stato sospeso dal suo ruolo. Si è sempre definito innocente e fiducioso nella giustizia.