A darne notizia il suo avvocato, tramite un annuncio alla tv greca Alpha. Eva Kaili potrà vedere la figlia di 22 mesi per tre ore.
E’ stata accolta dai giudici la richiesta dell’avvocato di Eva Kaili.L’incontro durerà per tre ore all’interno del carcere dove adesso la politica è detenuta. L’ex vicepresidente dell’Europarlamento non vede la figlia da più di tre settimane: l’annuncio dell’avvocato alla tv greca.
Qatargate, Eva Kaili potrà ricevere la figlia in carcere per tre ore
La figlia di 22 mesi di Eva Kaili non vede i genitori da più di tre settimane. Adesso i giudici hanno accolto la richiesta dell’avvocato della politica, che potrà ricevere la visita della bambina all’interno del carcere in cui si trova in questo momento.
L’arresto per l’ex vicepresidente dell’Europarlamento era arrivato poco meno di un mese fa, in flagranza, da parte della procura di Bruxelles nell’ambito dell’inchiesta rinominata Qatargate dei presunti favoreggiamenti e giri di corruzione all’interno del Parlamento nei confronti dei Paesi del Golfo.
L’annuncio della decisione del giudice di accogliere la richiesta dell’incontro con la figlia è stato dato direttamente dall’avvocato di Eva Kaili. Michalis Dimitrakopoulos alla televisione greca ha affermato che le precedenti richieste erano respinte dalle autorità di Bruxelles che avevano citato “la mancanza di personale durante i periodi festivi e di ferie”.
Domani mattina dunque, 6 gennaio, avverrà la visita della figlia di Eva Kaili nel carcere Haren, situato all’ingresso della capitale belga. Anche il padre Francesco Giorgi si trova in carcere, con accuse di corruzione e riciclaggio.
Dopo l’arresto dei genitori la piccola era rimasta in Belgio e ad occuparsene era stato fino a questo momento il nonno. Alexandros Kaili era stato anche lui in primo momento arrestato, perché trovato in possesso della famosa ormai valigia piena di contanti che la polizia belga aveva trovato in un albergo di Bruxelles.
Avvocato Kaili: “Non conta per la sua scarcerazione essere una madre”
Agli investigatori l’ex vicepresidente dell’Europarlamento levava dichiarato proprio di aver chiesto al padre di “venire a prendere la valigia”. “Ho chiamato mio padre che era con la bambina. Una valigia per Panzeri che mio marito teneva in casa”.
Sempre agli investigatori Kaili però ha sempre raccontato che il padre fosse all’oscuro di tutto. L’uomo infatti, secondo la politica greca, avrebbe agito solo sotto sua richiesta, Giorgi ha fatto una richiesta simile alle autorità, dicendo di aver fatto tutto per i soldi e di aver collaborato solamente con Panzeri, chiedendo di liberare la moglie proprio per stare con la figlia.
Ma tali motivazioni non sembrano poter contare nella questione della detenzione della deputata, come spiegato dal suo stesso avvocato. Michailis Dimitrakopoulos infatti ha già affermato che il fatto che Kaili sia una madre non conta per la sua scarcerazione, e che l’argomento non è stato nemmeno portato durante l’udienza.