E’ stata la Procura di Brescia a decidere per l’estradizione, come del resto ampiamente preannunciato. Maria Dolores Colleoni consegnata al Belgio.
Nelle scorse settimane diverse indiscrezioni volevano la Procura di Brescia decisa per l’estradizione di Maria Dolores Colleoni. La donna, moglie di Antonio Panzeri, raggiungerà il Belgio: “Moglie Panzeri pienamente consapevole delle attività”.
Le accuse, molto gravi che hanno dato il via a uno degli scandali più importanti dell’Unione, hanno riguardato anche la famiglia di Antonio Panzeri. Si, perché insieme all’ex eurodeputato prima Pd e poi Articolo 1 arrestato con le accuse di corruzione e riciclaggio nell’inchiesta adesso conosciuta come Qatargate, erano state arrestate anche la figlia e la moglie con un mandato risalente allo scorso 9 dicembre. Arresto convalidato che era poi passato a domiciliari.
Per Maria Dolores Colleoni i giudici di Brescia hanno deciso, dopo dopo cinque ore di camera di consiglio di dare il via libera per il trasporto in detenzione in Belgio della donna, come si era ampiamente preannunciato nelle giornate subito successivo al blitz della polizia in casa Panzeri, quando i procuratori di Brescia avevano detto di non aver trovato alcuna motivazione per non estradare Colleoni.
La decisione è stata presa nello specifico dalla prima sezione della Corte d’Appello di Brescia, con a capo Francesco Nappo il quale ha accolto la volontà del pg Giovanni Benelli.
Perquisizioni, intercettazioni e diversi elementi – 17vmila euro in contanti e orologi trovati a Calusco d’Adda, hanno portato le autorità internazionali a pensare che Colleoni fosse al corrente della trama presunta di mazzette e corruzione.
La casa nella provincia di Bergamo di Panzeri infatti era stata immediatamente perquisita dai carabinieri; anche la figlia Silvia è adesso coinvolta nello scandalo, e la sua udienza di consegna al Belgio è fissata invece per la giornata di domani.
Gli investigatori belgi inoltre hanno fatto sapere che oltre all’ex europarlamentare Panzeri, che avrebbe dunque fatto parte dell’organizzazione criminale finanziata da Qatar e Marocco, anche la moglie fosse al corrente.
Nel dettaglio “consapevole della attività” e anche che abbia “partecipato nel trasporto” dei cosiddetti regali.
Regali consegnato al Marocco da parte dell’ambasciatore del Marocco in Polonia, si legge nel mandato del giudice Michel Claise. Rimane in ogni caso il ricorso in Cassazione per le indagate, che dovrà essere richiesto entro cinque giorni. La difesa aveva chiesto il rigetto della richiesta e che la donna rimanesse ai domiciliari.
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