Qatargate, l’ex eurodeputato Panzeri è uscito dal carcere ed è andato ai domiciliari

L’ex eurodeputato Antonio Panzeri esce dal carcere e va ai domiciliari grazie alle  confessioni rese. Rimangono invece in carcere gli altri due ex eurodeputati coinvolti, Eva Kaili e Marc Tarabella.

Pier Antonio Panzeri
Pier Antonio Panzeri – Nanopress.it

Pier Antonio Panzeri, ex Pd e fondatore della Ong Fight Impunity, grazie alle sue confessioni beneficerà di quanto sancito dalla “legge belga sui pentiti” (questa nata sull’esempio della legge italiana sui “pentiti” di mafia):
Così dopo quasi quattro mesi di carcere, in quanto accusato di essere la mente del presunto sistema corruttivo in seno al Parlamento europeo, potrà beneficiare degli arresti domiciliari.
A stabilirlo, fa sapere il suo avvocato Laurent Kennes, è stata la Camera di Consiglio del Tribunale di Bruxelles. Panzeri proseguirà la detenzione presso la sua abitazione, “indossando” un braccialetto elettronico.
La fuoriuscita del politico dalla prigione belga di Saint-Gilles è attesa per le prossime ore.

La vicenda

L’11 dicembre 2022 la Procura federale belga confermava l’arresto di ben quattro persone, tre delle quali italiane: la cittadina greca Eva Kaili (che prima dei fatti ricopriva la carica di vicepresidente del Parlamento europeo), l’ex europarlamentare del Pd Pier Antonio Panzeri, il suo ex assistente nonché compagno di Kaili, Francesco Giorgi, e il segretario generale della Ong No Peace Without Justice, Niccolò Figà-Talamanca. Fermati e subito dopo rilasciati il padre di Eva Kaili e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc).
Le accuse mosse erano, e sotto tutt’ora, di associazione per delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione da parte di Qatar, dove all’epoca degli episodi contestati si svolgevano i Mondiali di calcio, e Marocco.

Il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo – Nanopress.it

Panzeri lo scorso gennaio sottoscriveva un accordo con la Procura Federale di Bruxelles per potersi arrogare lo status di pentito. Detta condizione, secondo la legislazione belga, permette di usufruire di una riduzione di pena in cambio di informazioni complete e veritiere sui fatti contestati.
L’accordo firmato dall’ex eurodeputato e dal procuratore federale belga Michel Claise prevede la liberazione dei familiari, un anno di reclusione effettivo, oltre che una multa e la confisca di tutti i beni acquisiti, che a gennaio erano stimati in un milione di euro.
Sulla base del patto il “pentito” si impegna, faceva sapere la Procura, a “rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, veritiere e complete“.
Non termina comunque qui la collaborazione per Panzeri che continuerà ad essere interrogato dagli inquirenti. L’obiettivo è quello di ottenere un quadro il più completo possibile di una vicenda di corruzione che ha rilevato di avere una portata internazionale.
Si trova già agli arresti domiciliari un altro membro del Parlamento europeo, il rappresentante del Partito Democratico Andrea Cozzolino, così come il suo ex assistente di Panzeri, Francesco Giorgi.
Restano invece in carcere due degli euro parlamentari socialisti coinvolti nello scandalo, la cittadina greca Eva Kaili ed il belga Marc Tarabella.

Impostazioni privacy