Continua ad evolversi il caso “Qatargate” e si infittisce sempre di più la trama ed i personaggi che ne sono coinvolti. È notizia di qualche ora fa che la moglie e la figlia di Antonio Panzeri sono tornate in libertà.
Erano agli arresti domiciliari dallo scorso mese di dicembre. Ieri, l’ufficio del giudice istruttore di Bruxelles ha comunicato la rinuncia alla consegna delle due donne. Quale sarà l’evolversi della vicenda?
Qatargate: libere moglie e figlia di Panzeri
È lui il principale indiziato di quello che, alle cronache, è stato denominato caso “Qatargate”. Antonio Panzeri, ex eurodeputato italiano, ha deciso di collaborare con le Forze dell’Ordine belghe e rivelare tutto ciò che sapeva sul caso. Implicate con lui anche la figlia, Silvia, e la moglie, Maria Dolores Colleoni.
E sono proprio le due donne, agli arresti domiciliari dallo scorso mese di dicembre 2022, che torneranno a breve in libertà. L’ufficio del giudice istruttore di Bruxelles ha comunicato, ieri, la rinuncia alla consegna delle due donne, come all’inizio era stato richiesto. Ed ha comunicato alla presidenza della Corte d’appello di Brescia, con una nota ufficiale, che il Belgio rinuncia alla consegna di Silvia Panzeri e Maria Dolores Colleoni.
Le due donne, infatti, erano destinatarie di un mandato di arresto europeo e, per questo, agli arresti domiciliari dal mese di dicembre. La magistratura belga spiega, sempre nella sua nota, che “non ha più interesse alla consegna”. Questa nota è stata, di conseguenza, inviata ai due collegi. Questi ultimi, nelle scorse settimane, avevano dato il via libera al trasferimento di Silvia Panzeri e di Maria Dolores Colleoni in un carcere belga.
Saranno ora i giudici a riunirsi per revocare la loro misura cautelare. Una scelta questa che è la conseguenza dell’accordo che è stato raggiunto con lo stesso Panzeri. L’ex eurodeputato, infatti ha deciso di collaborare con in cambio la confisca di un milione di euro e un anno di reclusione.
Una sorta di patteggiamento per Panzeri
Il denaro che gli è stato sequestrato è quello che è stato ritrovato sia nella sua casa a Bruxelles, quanto anche nella sua abitazione di Calusco d’Adda, ma anche su vari conti correnti che erano intestati sia a lui che a sua figlia.
Tutto questo è una sorta di vero e proprio patteggiamento che Panzeri ha accettato per aiutare a ricostruire rete di corruzione, insieme anche ai destinatari delle presunte mazzette che sono arrivate sia dal Qatar che dal Marocco. La sua collaborazione fa cadere le esigenze investigative nei confronti di sua moglie e di sua figlia. Le due donne, fanno sapere i loro legali, non appena sarà possibile, renderanno interrogatorio ai magistrati del Belgio.
Nonostante questa svolta, le indagini proseguono, sia da parte delle autorità belghe che di quelle italiane, nella ricerca di ulteriori documenti e prove per dare anche esecuzione ad altri ordini di investigazione europea. Non in ultimo, l’arresto della commercialista di Panzeri, Monica Rossana Bellini, agli arresti domiciliari dallo scorso 18 gennaio.