Luca Visentini ha accettato soldi in contanti per la campagna elettorale della Confederazione Internazionale dei Sindacati dalla ong ‘Fight Impunity’ di Antonio Panzeri.
Accettare le donazioni ha trascinato Visentini nel cosiddetto Qatargate, inchiesta della magistratura belga che ha coinvolto il Parlamento europeo.
Luca Visentini ha accettato soldi in contanti per la campagna elettorale per la Confederazione Internazionale dei Sindacati dalla ong ‘Fight Impunity’ di Antonio Panzeri. Ma accettarli lo ha trascinato in quello che è stato ribattezzato Qatargate, ovvero lo scandalo che ha coinvolto il Parlamento europeo e che potrebbe diventare il caso di corruzione più grande della storia dell’istituzione, anche se per ora la corruzione è presunta.
L’inchiesta è stata portata avanti dalla procura federale del Belgio ma riguarda anche molti italiani. I soldi arrivati da parte della ong di cui Panzeri era il presidente sono stati consegnati in tre buste differenti. Luca Visentini afferma:
“Ho accettato questa donazione in contanti per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit. Non mi è stato chiesto né ho chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione. Questa donazione non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni, né di interferire con l’autonomia e l’indipendenza mia e del sindacato. Respingo apertamente ogni possibile accusa a questo proposito in quanto totalmente falsa”.
La versione presentata dal segretario generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati ha in parte convinto i magistrati di Bruxelles che lo hanno scarcerato dopo soli due giorni. Visentini aggiunge inoltre che tutto ciò che ha fatto lo ha fatto in buona fede e per lui e per la sua famiglia essere stato coinvolto in questa indagine è stato un vero e proprio shock. Per questo ci tiene a dire che farà tutto il necessario per dimostrare la sua innocenza e chiarire quanto più possibile la situazione.
Ma tornando alla questione soldi, quelli accettati dalla ong di Panzeri, spiega Visentini ai magistrati, servivano solo ed esclusivamente per:
‘Rimborsare alcuni dei costi della compagna Terre il congresso bella ITUC e per sostenere i costi di viaggio al congresso sindacati che hanno mezzi finanziari illimitati o inesistenti’
Nonostante le spiegazioni il segretario generale dell’Ituc, la modalità di consegna del denaro tramite le tre buste non convince totalmente gli investigatori. E a far insospettire i magistrati sono stati anche i movimenti bancari di Visentini: 140 mila euro passati dal Belgio all’Italia in due anni. Ovviamente secondo Visentini anche queste cifre hanno una spiegazione, si tratterebbe di trasferimenti regolari effettuati per pagare alcuni mutui. Mentre per quanto riguarda l’Emirato e l’accusa di aver avuto un occhio di riguardo nei suoi confronti, Visentini smentisce tutto:
“La mia posizione nei confronti del Qatar non è cambiata nel tempo e parla da sola, poiché ho sempre chiarito pubblicamente che la situazione odierna non è ancora soddisfacente e che è necessario esercitare ulteriori pressioni sul Qatar e sulle aziende che operano nel Paese per ottenere la piena tutela dei diritti umani e dei lavoratori”.
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