Quaglie, costrette a vivere in condizione pietose: come vengono allevate in Italia

La situazione delle quaglie in Italia sembra essere davvero pietosa, a causa dell’igiene che sembra mancare totalmente.

quaglie allevate in Italia
quaglie allevate in Italia – Nanopress.it

Oltre alla questione dell’igiene, sembra esserci un altro problema grave in ugual modo: lo sfruttamento e il maltrattamento delle quaglie. Ecco che dunque parliamo di una situazione che non può lasciarci indifferenti. Per i dettagli leggete qui di seguito.

 Le quaglie e ciò che sappiamo a tal proposito

La parola quaglia è una di quelle che, se cercata su google ci riporta a delle ricette: è più facile trovare questo che pensare alle quaglie in un’altra maniera. Ecco che potrete trovare i vari modi di cucinare le quaglie da quelle al sugo a quelle al forno.

quaglie
Quaglie-Nanopress.it

Questo ci fa capire che la quaglia per noi forse rappresenta proprio questo: solo un prodotto e niente di più. Ma come sono fatte? Ce lo siamo mai chiesto questo?

Forse no. Forse perché si parla anche molto poco delle strutture in cui esse sono allevate, nonostante si tratti di numeri importanti.

Solo nel 2021, pensate, son state macellate circa 8 milioni di quaglie. Cosa sappiamo a tal proposito? Per saperne di più faremo riferimento a quello che si sa su questi allevamenti.

Allevamenti di quaglie in Italia: cosa sappiamo?

Giorni fa, End the cage age, una campagna che riceve il sostegno da diverse organizzazioni, insieme a Essere Animali, hanno diffuso delle informazioni che sembrano documentare quelle che sono le condizioni di due allevamenti di quaglie nella regione Lombarda e Veneta.

Cosa è emerso da quest’indagine?

Qualcosa che non vi aspettereste mai: è stata individuata la presenza di gabbie dalle piccole dimensioni, dove vivono 50 quaglie in massa, nonostante uno spazio di appena 10 cm per 10 cm.

quaglie
Quaglie-Nanopress.it

Questo fa capire che i movimenti delle quaglie sono limitati e come questi animali non riescano proprio per questo a volare, correre e dunque a soddisfare quelli che sono i loro bisogni. Tutto ciò non può che causare stress e portare le quaglie a essere sempre più aggressive.

La loro aggressività si manifesta proprio tra di loro, infatti le quaglie arrivano a beccarsi o a strapparsi le penne. Chi è più debole fa anche fatica a proteggersi dalle quaglie più aggressive, a causa del sovraffollamento in cui vivono.

Non stupiamoci dunque se molti di loro presentano delle ferite.

Le gabbie: un ulteriore problema

 Come se non bastasse, anche la pavimentazione delle gabbie sembra rappresentare un problema non indifferente.

Poiché in rete metallica, la gabbia può essere causa di problemi alle zampe, di infezioni e ulteriori malattie. Facciamo riferimento ai pulcini; a causa di questo, la gabbia può poter rappresentare quasi una trappola, perché essi possono incastrarsi con le loro zampine nelle maglie della rete.

pulcini
Pulcini-Nanopress.it

Insomma come potete ben vedere parliamo di problemi grandi e come dice la coalizione End the cage age si sta parlando di grandi sistemi di allevamento dove le quaglie sono chiuse in condizioni pessime.

Tutto questo deve far riflettere perché non è possibile che esistano ancora questi metodi di allevamento. Purtroppo però ancora non ci sono leggi che tutelino l’allevamento di quaglie, se si parla della produzione di uova e carne.

Quelle che sono allevate per produrre uova, devono trascorrere circa 8 mesi ingabbiati, quelle per la carne vengono macellate già dopo circa 5 settimane dalla loro nascita.

Nuove novità

Per contrastare l’uso della gabbie, se si parla di allevamento di quaglie, l’anno scorso la Commissione europea si è impegnata in questo senso, affinchè ciò sia vietato entro il 2027. 

quaglie
Quaglie-Nanopress.it.

Ecco che già entro l’anno prossimo si proporrà una legge per poter dare l’avvio a tutto questo affinchè avvenga in modo graduale. Questo è reso possibile grazie a 1,4 milioni di persone che hanno firmato l’Iniziativa End the cage age, che sembra essere la prima che interviene, se si parla delle condizioni degli animali negli allevamenti intensivi.

Se pensiamo che nell’Unione europea, ancora tantissimi sono gli animali sottoposti a tutto questo per fini alimentari, ci rendiamo conto che la strada da fare è ancora lunga.

Per questo bisogna intervenire quanto prima affinchè’ sia vietato questa modalità di allevamento che prevede le gabbie. Importante in questa battaglia può essere il ruolo di

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e quello di Orazio Schillaci, ministro della Salute. Entrambi possono fare davvero tanto affinchè sia presa una decisione precisa contro l’uso di queste gabbie.

Come? Supportando gli impegni della Commissione europea e adottando delle norme che ne vietino l’uso, a livello nazionale.

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