I livelli di retribuzione non sono uguali per tutti i lavori. Ecco, a tal proposito, qual è lo stipendio minimo di un becchino.
Il mondo del lavoro è molto ampio, e questo ci offre la possibilità di avere letteralmente l’imbarazzo della scelta nel momento in cui, arrivati a un certo punto della nostra vita, dobbiamo decidere che tipo di percorso intraprendere. Tale scelta varia spesso a seconda delle proprie inclinazioni personali, da ciò che ci piace fare e dagli studi fatti. Ci sono anche persone che decidono di portare avanti l’attività di famiglia, e altre che, invece, preferiscono andare all’estero e fare carriera altrove.
Per essere sicuri di aver preso la decisione giusta e non pentirsene in futuro è necessario analizzare nel dettaglio una serie di cose. Innanzitutto, bisogna essere coscienti delle proprie abilità, e stabilire con consapevolezza ciò che sappiamo fare, ciò che non fa per noi e ciò che, invece, possiamo e vogliamo imparare. A tutto questo, inoltre, non si può non aggiungere un aspetto fondamentale della scelta del lavoro, ovvero, il lato economico e retributivo.
Per ogni professione, infatti, si guadagnano cifre diverse, e la stessa cosa riguarda anche il comparto delle pompe funebri. Il lavoro del necroforo – più comunemente denominato “becchino” – non viene quasi mai preso in considerazione. Eppure, si tratta di una figura indispensabile, e che può arrivare a guadagnare uno stipendio più che dignitoso. Di che cifre parliamo? Scopriamolo insieme.
Attraverso ogni lavoro, come tutti saprete, si offre un determinato tipo di servizio a chiunque ne abbia bisogno. Oltre ad aiutare e a soddisfare le esigenze del prossimo, lavorare serve anche a realizzare i propri sogni, a costruire la carriera che abbiamo sempre desiderato di intraprendere e, in aggiunta, a ricevere un’adeguata retribuzione.
In genere, a tal proposito, si pensa sempre a quanto possa guadagnare un avvocato; un medico; un cameriere; un commesso o un dirigente d’azienda. Non ci si sofferma mai a riflettere, però, su quale sia il guadagno destinato a un necroforo.
Quando si decide di intraprendere il percorso professionale in questione, così come accade in qualsiasi ambito, bisogna accumulare esperienza. Ed è per questo che il guadagno del becchino varia in base al numero di anni da cui si esercita. Come riporta il portale “money.it”, infatti, lo stipendio di un addetto alle pompe funebri alle prime armi può aggirarsi intorno ai 1.080 €.
Coloro i quali svolgono la professione da almeno nove anni, possono arrivare a percepire uno stipendio di 1.240 €, cifra che sale a 1.500 € se si possiede un’esperienza che va dai dieci ai vent’anni di lavoro. Superata tale soglia, un becchino può guadagnare ogni mese anche intorno ai 1.700 €.
La morte è brutta, spaventa e fa paura. Purtroppo, però, è un passaggio dal quale nessuno può sottrarsi, né per sé stesso né per i propri cari. Perdere qualcuno è una circostanza che causa dolore e sofferenza, e tutti, seppur in diversa misura, sappiamo cosa significhi.
In questi casi, oltre all’affetto e al sostegno di chi ci circonda, si ha la necessità di qualcuno che si occupi dell’aspetto burocratico: dalla bara ai fiori, fino alla chiusura della cassa, al trasporto del feretro al cimitero al funerale.
La figura del becchino, dunque, dovrebbe essere in grado di entrare in empatia con clienti, e trattarli con gentilezza e professionalità. Egli, inoltre, è reperibile sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro.
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