C’è una sostanziale differenza tra denuncia, querela ed esposto, ma non tutti sanno le specifiche caratteristiche di questi atti con i quali si chiede l’intervento dell’autorità giudiziaria per redimere una controversia o invocare che l’autore di un reato venga perseguito. Vediamo allora di chiarire di seguito cosa intendiamo quando parliamo di denuncia, di querela o di esposto.
LA DENUNCIA
La denuncia è l’atto con cui una persona rende noto all’autorità competente di essere a conoscenza che è stato compiuto un reato perseguibile d’ufficio. Può essere semplicemente un racconto di un fatto avvenuto e può essere comunicato a un Ufficiale di Polizia Giudiziaria o a un Pubblico Ministero, sia in forma scritta che orale. Il procedimento si avvia d’ufficio anche in assenza della persona offesa, o anche senza una precisa manifestazione di volontà che venga perseguito il reo.
Casi in cui la denuncia è obbligatoria
La denuncia è obbligatoria nei casi in cui:
– si abbiano notizie di atti di terrorismo o preparazione di attentati;
– ci si imbatta in denaro falso o di sospetta origine;
– si trovi del materiale esplosivo;
– si smarrisca un’arma o ne si subisca il furto.
LA QUERELA
La querela è la dichiarazione con la quale chi ha subito un reato non solo rende noto alle Autorità il fatto, ma chiede al contempo in modo chiaro ed esplicito che si punisca il colpevole, procedendo legalmente con i mezzi disponibili. Oltre al racconto di quanto accaduto, la querela deve contenere quante più informazioni possibili del presunto autore del reato, le eventuali prove e la dichiarazione di volontà che si proceda contro il reo. Pena la decadenza, la querela, n forma orale o scritta, va presentata entro tre mesi (sei mesi se il fatto riguarda crimini contro la libertà sessuale) dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce reato.
L’ESPOSTO
L’esposto è un atto differente sia dalla denuncia che dalla querela, attraverso il quale si richiede l’intervento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza al fine di risolvere contenziosi intervenuti tra privati cittadini, con lo scopo di evitare che si arrivi al compimento di un reato. Polizia di Stato o Carabinieri redigono il relativo verbale e nei casi in cui non sia necessario perseguire d’ufficio il reato, possono tentare di comporre la lite in modo bonario, fermo restando il diritto delle parti di sporgere successiva querela.
IN CONCLUSIONE
Concludiamo con un chiarimento per comprendere meglio la differenza tra denuncia, querela ed esposto: il sistema giuridico italiano prevede la distinzione tra reati perseguibili d’ufficio e reati perseguibili su querela di parte. Queste sono le differenze:
Reati perseguibili d’ufficio
Sono quelli che non hanno bisogno di una richiesta da parte di un soggetto danneggiato per essere perseguiti legalmente. Si ritiene sufficiente che l’autorità giudiziaria venga a conoscenza dell’esistenza del reato per poter procedere legalmente, e questo può avvenire tramite lo strumento della denuncia. A questa categoria appartengono i reati più gravi, come l’omicidio.
Reati perseguibili a querela di parte
Si parla di reati perseguibili a querela di parte riferendosi a quelli che verranno puniti secondo la legge soltanto su richiesta di un soggetto danneggiato. In questo caso, lo strumento con cui si chiede all’autorità giudiziaria di perseguire l’autore di un reato è la querela, appunto. Generalmente a questa categoria appartengono quei reati considerati di minore gravità.