Mentre il soldato Usa Travis King si trova nelle mani delle truppe della Corea del Nord, non emergono notizie dalle autorità di Pyongyang in merito alla vicenda, nonostante le richieste pervenute da Washington. Cosa potrebbe accadere al soldato statunitense e come potrebbe sfruttare questa vicenda proprio a favore Pyongyang? In merito sono state fatte supposizioni ma la realtà che non ci sono certezze.
Non è chiaro come si evolverà la vicenda del soldato americano dato che gli esempi passati risalgono a decenni fa e l’accaduto all’ epoca fu strumentalizzato come propaganda per la Nord Corea. Nonostante le richieste pervenute da Washington non si è avuta nessuna risposta dalle autorità ma nemmeno i media statali hanno trattato l’argomento. Siccome i precedenti simili a questo sono molto limitati, le ipotesi su ciò che potrà accadere in futuro sono varie e spaziano in diversi ambiti.
La fuga del soldato Usa di Travis King in Corea del Nord
Ciò che ha fatto Travis King ovvero superare il confine che divide il territorio sudcoreano dalla Corea del Nord, ha messo le autorità di Pyongyang di fronte ad un caso senza precedenti, se non casi accaduti diversi decenni orsono.
Le ipotesi su ciò che potrebbe accadere al soldato degli Stati Uniti rimangono vaghe e non è chiaro nemmeno il motivo per il quale il giovane militare ha deciso di compiere questo gesto. King si trovava in Corea del Sud, dove aveva concluso la pena detentiva, che gli era stata assegnata per aver preso parte ad una colluttazione che ha compreso anche forze dell’ordine della Corea del Sud.
King sarebbe stato trasportato negli Stati Uniti pe far fronte ai provvedimenti disciplinari in corso anche negli usa e nel momento in cui stava per essere trasferito ha deciso di scappare e attraversare la linea di confine, rappresentata dal fiume, che lo ha portato nel territorio della Corea del nord.
Il giovane e presumibilmente è stato prelevato dalle milizie nord coreane e sarà sicuramente in custodia presso di loro. Trattandosi di un allontanamento volontario non è chiaro come si evolverà la vicenda e se le autorità di Pyongyang consegneranno il soldato usa senza problemi.
I familiari di King sono rimasti scioccati dalla vicenda e non si spiegano il gesto compiuto.
La vicenda ha sollevato preoccupazione tra le autorità Usa ma anche tra quelle internazionali, in quanto gli attraversamenti del confine ultra sorvegliato sono molto rari e pertanto anche l’evolversi della vicenda ha pochi spunti a cui potersi riferire per capire come potrebbero andare d’ora in poi le cose perché King.
Nei rari casi in cui i cittadini americani in passato sono entrati in Corea del Nord si trattava di militari, attivisti o missionari ma è capitato anche qualche attraversamento per pura curiosità.
In queste sporadiche occasioni le autorità di Pyongyang hanno trattato le vicende in maniera differente una dall’altra e, proprio per questo, è difficile stabilire l’evolversi esatto della situazione.
Ciò che si chiede Washington è come verrà utilizzata la vicenda da parte di Kim Jong un, e le ipotesi prevedono che il soldato possa essere utilizzato come una pedina contro Gli USA per ottenere uno scambio, ma anche quella dell’utilizzo del soldato come propaganda per screditare gli Stati Uniti o se verrà effettuata un’espulsione silenziosa senza problematiche aggiuntive.
È molto difficoltoso poter prevedere quali scelte intraprenderà il regime di Pyongyang, ma ciò che è certo e che la questione va ad aumentare la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord.
Le autorità nordcoreane hanno avvertito soltanto nelle scorse ore Washington del fatto che se la tensione continua ad aumentare sono possibili ritorsioni nucleari.
I precedenti di disertori americani come Jenkins e Dresnok negli anni ’60, suggeriscono che il Nord potrebbe sfruttare King a fini propagandistici, mostrandolo in materiali anti-USA che esaltano il regimem
Altri americani sono stati arrestati e costretti a confessioni pubbliche e poi rilasciati dopo estenuanti negoziati dietro le quinte con funzionari USA di alto profilo.
Difficile dunque prevedere la sorte di King. Potrebbe essere strumentalizzato per la retorica anti-americana; subire incarcerazione e condanna esemplare; oppure tornare negli USA tramite canali diplomatici riservati.
Molto dipenderà da quanto Pyongyang riterrà utile il soldato per i propri scopi politici interni ed esterni. Di certo il caso imbarazza non poco Washington e Seul.
La permanenza di King in Corea del Nord dipenderà probabilmente da quanto saranno abili le autorità nordcoreane nell’utilizzare la sua storia a fini di propaganda, afferma Jenny Town, esperta studiosa del Nord presso lo Stimson Center di Washington. Non è chiaro se Pyongyang saprebbe sfruttarlo con la stessa abilità con cui trattò i disertori americani degli anni Sessanta. King ha motivazioni diverse rispetto ai precedenti casi, la sua fuga avviene mentre deve affrontare problemi giudiziari e la prospettiva di provvedimenti disciplinari e del congedo dall’esercito. Ciò lo rende meno idoneo come caso da sfruttare a livello di propaganda. Al contrario, i disertori degli anni sessanta potevano essere dipinti come soldati delusi dall’imperialismo americano e attratti dal “paradiso socialista” nordcoreano. Il destino di King dipenderà quindi dalla capacità dei nordcoreani di costruire una narrativa credibile attorno alla sua vicenda.
Esiste anche la casistica che, nel caso in cui i vertici nordcoreani non ritenessero la storia del soldato statunitense utile alla loro propaganda potrebbero decidere di rilasciarlo per evitare ulteriori compromissioni delle relazioni bilaterali con Washington, già deteriorate.
Yang Moo-jin, presidente dell’Università degli studi nordcoreani in Corea del Sud, sostiene che Pyongyang utilizzerà quasi sicuramente per propaganda descrivendola come quella di un soldato americano che intenzionalmente scappa e varca il confine del Paese autonomamente.
Nonostante l’ipotesi che risulta la più accreditata da parte degli esperti sembra essere quella che il valore immediato di King risieda nel poterlo utilizzare per avere concessioni e pertanto l’ipotesi dell’utilizzo del militare come merce di scambio e ad oggi la più accreditata.
Il rilascio di King potrebbe essere collegato da Pyongyang alla diminuzione della presenza militari statunitense nella regione dopo che gli USA hanno ampliato le attività militari portando nella zona bombardieri e sottomarini nucleari. Questo percorso statunitense e andato via via crescendo a seguito delle molteplici e ripetute provocazioni nucleari effettuate dal leader nord coreano Kim Jong un.
Secondo gli esperti sarebbe comunque altamente improbabile ottenere benefici in maniera per il leader della nord Corea.
La Corea del Nord potrebbe voler creare, con questa faccenda, incertezza e tensione mirando ad allentare la presenza usa ma anche per rafforzare la deterrenza nucleare con la Corea del Sud per proteggere i propri cittadini. Seul difatti concentrata nel aumentare il potenziamento sulle strategie di deterrenza per scongiurare ogni possibile minaccia.
Thae Yong Ho, ex diplomatico nordcoreano che ha disertato nel 2016 ha sottolineato che Pyongyang non ha mai rilasciato prigionieri statunitense entrati volontariamente in Corea del Nord.
Secondo il funzionario la gestione del caso di King richiede risorse che comprendono “Un team di sicurezza specializzato, un interprete, veicoli designati, alloggio, insegnanti per l’indottrinamento, programmi di studio.”
Riferendosi poi a Jenkins, il quale sposò una giapponese rapita dalle autorità nordcoreane, ha riferito che, anche, la strada del matrimonio sembra essere difficile in questo specifico caso data “l’importanza delle pure linee di sangue” nordcoreane negli ultimi anni.
Anche il professore dell’università Ewha Park Won Gon ha sostenuto che le attuali tensioni sulla sicurezza i militari tra Washington e Pyongyang saranno sicuramente motivo di difficoltà ulteriore all’interno della trattativa di King.
Se analizziamo le casistiche passate emerge che la Corea del Nord, nei tempi in cui le relazioni con Washington non avevano particolari problematiche, hanno rilasciato rapidamente i detenuti statunitensi.
Ovviamente questo preciso momento storico non vede rapporti distesi tra l’amministrazione Biden e le autorità al fianco di Kim Jong un e un rilascio veloce senza complicazioni appare davvero improbabile. Il presidente nordcoreano ha intensificato le dimostrazioni militari e lo sviluppo militare e nucleare per contrapporsi all’Occidente in particolar modo agli Stati Uniti che vede come una minaccia per la sopravvivenza della Nazione, a causa del fatto che il leader nord coreano vuole imporsi come grande potenza e vuole far comprendere che non ha paura degli Usa,così come delle altre grandi potenze.
Per contrapporsi a questo percorso intrapreso dal Nord Corea, Biden ha ampliato la presenza e l’esercitazione militari congiunte con Giappone e Corea del Sud in modo da mettere in chiaro che ogni azione sconsiderata a riceverà l’adeguata risposta.
Un esempio molto chiaro che fa comprendere quanto la diplomazia conti all’interno degli avvenimenti che poi succedono a livello internazionale è il caso della discussione diplomatica sul rilascio dei prigionieri a cui hanno presenziato l’ex presidente Usa Trump e Kim nel 2018 ha rilasciato prigionieri dopo vertici come quello Trump-Kim del 2018. Quello specifico dialogo e però impossibile da instaurare ora alla luce delle recenti disputa tra Washington e Pyongyang.
Considerato il prolungato stallo diplomatico, potrebbe volerci del tempo prima che gli Usa riescano ad inviare un alto funzionario a Pyongyang per ottenere il rilascio di King, ammesso che ciò avvenga.
Park ha dichiarato che: “Al momento l’unica certezza è che la Corea del Nord gestirà King come meglio crede”.
Ha aggiunto inoltre che è molto probabile che Kim utilizzi la storia di Travis King per propaganda e ha sottolineato: “Quando un americano entra in Nord Corea, viene di solito sfruttato a scopi politici, consenziente o meno” aggiunge.
Sebbene gli Usa possano cercare di comunicare con Pyongyang tramite il Comando ONU al confine o la missione, il prolungato stallo rende improbabile che ciò produca il rilascio di King nel breve periodo.
Pyongyang gestirà la situazione di King come meglio crede, cercando probabilmente di sfruttarlo a fini propagandistici e di negoziato. Ma il rilascio dipenderà dagli sviluppi diplomatici, che al momento appaiono limitati
La situazione di King rimane dunque incerta e nelle mani della Nord Corea.
Gli Usa hanno tentato di comunicare con la Corea del Nord attraverso il Comando ONU a confine o attraverso la missione diplomatica nordcoreana alle Nazioni Unite.
Ma data l’intensa attività militare di entrambe le parti e l’assenza di dialogo, il rilascio celere di King appare altamente preoccupante. La sua situazione dipenderà dall’evoluzione delle relazioni USA-Nord Corea e della diplomazia per allentare le tensioni.
Quindi in poche parole mentre in passato Pyongyang ha rilasciato rapidamente i detenuti durante i periodi di distensione, l’attuale contesto di alta tensione rende molto difficile un trattamento simile per King.
Le dichiarazioni rilasciate dalle autorità internazionali su Travis
La situazione del soldato americano entrato in Corea del Nord è molto delicata.
Il soldato Usa Travis King è entrato in Corea del Nord mentre si trovava nel villaggio di confine di Panmunjom. È il primo militare in detenzione da Pyongyang da oltre cinque anni.
Stando a quanto emerso, il Pentagono ha provato a contattare la Corea del Nord per discutere dell’accaduto mo secondo quanto dichiarato da Matthew Miller, funzionario del dipartimento di Stato americano, le comunicazioni non hanno ricevuto risposta.
Proprio per questo si è arrivati alla conclusione che la tensione attuale non faciliterà il rilascio celere dell’uomo.
Finché la Corea del nord non darà una risposta sarà difficile per gli Stati Uniti intraprendere un determinato percorso piuttosto che un altro.
Le tensioni geopolitiche complicherebbero qualsiasi sforzo diplomatico per negoziare il suo rilascio.
La vicenda dimostra la fragilità dei rapporti tra Washington e Pyongyang e l’alto rischio associato alla presenza di cittadini americani in Corea del Nord.
Il motivo per il quale King abbia attraversato il confine in Corea del Nord è tuttora sconosciuto. Le parole di un testimone rivelano che inizialmente si pensava fosse uno scherzo, ma in pochi secondi il soldato era già in Corea del Nord. Ha affermato di aver creduto che la corsa di Travis fosse semplicemente uno scherzo fino a che ha sentito urlare i soldati americani.
Il soldato statunitense era in servizio in Corea del Sud ma durante il suo operato è stato condannato per aggressioni e danneggiamento di beni. Proprio per questo al suo ritorno negli Stati Uniti avrebbe dovuto affrontare probabilmente un congedo e ulteriore sanzioni.
La segretaria dell’esercito Christine Wormuth ha affermato che King “avrebbe affrontato ulteriori conseguenze” nel caso in cui fosse tornato negli USA come concordato ma sottolineato che il carcere non era una delle opzioni previste.