È solo uno, l’emendamento depositato dal governo alla commissione Affari costituzionali del Senato in merito al decreto migranti. Il secondo avrebbe un problema di tipo tecnico, ma il testo dovrebbe arrivare già questo pomeriggio. La modifica riguarda l’articolo 5 del decreto ed è un’aggiunta in tema di gestione degli hotspot.
Si tratta di due modifiche sostanziali quelle proposte dal governo Meloni in merito al decreto Migranti. L’aggiunta all’articolo 5 prevede un potenziamento tecnico e logistico degli hotspot, consentendo inoltre al Ministero dell’Interno, fino al 2025, la possibilità di affidare la gestione del centro accoglienza di Lampedusa alla Croce Rossa Italiana. Inoltre sono previste strette sia per l’accoglienza che le espulsioni.
Decreto Migranti, due i maxi emendamenti del governo: cosa comportano
Stando al primo emendamento, le aggiunte all’articolo 5 verterebbero su un potenziamento dei centri accoglienza, la possibilità da parte degli Interni di dare la gestione dell’hotspot di Lampedusa alla CRI, in situazioni di particolare emergenza e anche delle limitazioni circa l’accoglienza dei migranti.
Il secondo, un’aggiunta all’articolo 7, il cui testo arriverà nelle prossime ore, presumibilmente, a causa di alcuni “intoppi” di ordine tecnico, è invece relativo all’accompagnamento immediato alla frontiera, nonché alle procedure più veloci della stessa e il riconoscimento di protezione internazionale.
Si tratta di ulteriori restrizioni al decreto approvato dal CdM dopo la strage di Cutro, che il Governo Meloni sembra intenzionato a vedere convertito in legge il prima possibile.
Resta ferma, per il momento, anche la riduzione della protezione speciale per i richiedenti asilo, come ventilato da alcune fonti vicine alla maggioranza, ma potrebbe riapparire con un nuovo emendamento dell’esecutivo.
Fino a domani alle 15 si potranno presentare ulteriori subemendamenti, mentre lunedì prossimo, a partire dalle 12, la commissione del Senato proseguirà con l’esame del decreto Migranti.
Protezione speciale, gestione dell’hotspot di Lampedusa e la realizzazione di nuovi Cpr tra i punti focali degli emendamenti
Tra i punti presenti in uno dei due emendamenti, una misura contenuta a suo tempo nel decreto sicurezza firmato da Matteo Salvini. Quest’ultima prevederebbe la non inclusione di tutti i richiedenti asilo nella rete del Sai, ovvero il Sistema di accoglienza e integrazione gestito dai Comuni.
I migranti dovranno rimanere nei centri di accoglienza in attesa di una risposta circa la domanda di protezione internazionale. A potervi accedere, invece, i richiedenti asilo arrivati tramite corridoi umanitari o reinsediamenti, oltre alle fasce più deboli come malati e anziani.
Inoltre, uno degli altri obbiettivi dell’esecutivo, con questi emendamenti, è di arrivare a misure più drastiche per il trattenimento dei migranti nei Centri per i rimpatri, i cosiddetti Cpr. Oggi ne sono presenti circa 10 per un numero totale di posti di 1.300: il traguardo sarebbe la realizzazione di almeno altri 10.
A essere trattenuti nei centri sarebbero non solo i migranti che si oppongono al riconoscimento, ma anche quelli sottoposti alla procedura Dublino o a rischio elevato di fuga. In questo caso il soggiorno potrebbe essere di 6 settimane rinnovabili per altre 6.
Infine, il Ministero dell’Interno avrà la possibilità, se lo riterrà opportuno, in caso di sovraffollamento o situazioni di particolare difficoltà, fino al 31 dicembre 2025 di affidare la gestione dell’hotspot di Lampedusa alla Croce Rossa Italiana.
Il governo potrà anche stipulare nuovi contratti con aziende marittime per fornire Lampedusa di un collegamento via mare in più rispetto al normale traghetto per trasportare i migranti verso uno dei porti siciliani meridionali. In questo modo sarà possibile spostare 400 persone al giorno per un totale di 2800 individui in sette giorni, per una spesa totale stimata per quest’anno di 8.820.000 Euro.
“In sostanza, per assicurare adeguati livelli di accoglienza negli hotspot, il ministero dell’Interno è autorizzato a stipulare contratti con aziende di trasporto marittimo, in deroga alle norme sui contratti pubblici” si legge nel testo dell’emendamento.