Cifre esorbitanti di crediti fiscali irregolari per l’edilizia. La stima dell’Agenzia delle Entrate è di almeno 9 miliardi.
Non tutti i raggiri però riguardano la misura più famosa, ossia il SuperBonus.
La Guardia di Finanza ha svelato nuove truffe di 3,2 miliardi di euro per il Superbonus per l’edilizia. A causa di queste nuove scoperte, Giorgia Meloni si trova ancora più in disaccordo con i M5S e le banche italiane non hanno tregua. Ormai sono tre anni che gli istituti bancari si trovano in prima linea per ricevere i crediti, essendone i principali acquirenti. Si tratta degli stessi istituiti che sono presi maggiormente di mira dai malintenzionati che vogliono compiere delle frodi.
Il Superbonus sicuramente è stato la misura più vantaggiosa, quella più conveniente. Infatti gli istituti bancari hanno all’interno dei loro bilanci almeno la metà di quei crediti e saranno pronti a compensarli con il fisco negli anni futuri. La misura però, nonostante sia stata molto vantaggiosa per tanti, ha attirato su di sé tantissimi tentativi di frode, i quali talvolta sono stati scoperti.
Non a caso soltanto un mese fa Giorgia Meloni rilasciò una dichiarazione molto importante nella quale spiegava che voleva dare uno stop a questa agevolazione per non gravare maggiormente sui conti pubblici. Questo perché sui 110 miliardi stanziati per la misura, erano già comparse tantissime truffe che contavano almeno 9 miliardi.
Qualche giorno fa però l’Agenzia delle Entrate ha specificato che non tutte le truffe sui crediti di imposta irregolari sono derivate dal Superbonus edilizio. Il 5% è legato al Superbonus, il 58% al bonus facciate, il 23% all’Ecobonus, l’8% al sisma bonus e il 5% al bonus sulle locazioni.
Per far fronte a questo problema, due settimane fa, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini ha chiesto alle banche delle assicurazioni onde evitare ancora più raggiri, suggerendo anche la compensazione fiscale. Le banche al momento hanno dichiarato di non essere in grado di smaltire ulteriori fatture mentre per le assicurazioni si sono chiamate fuori.
Intanto, il tribunale di Asti ha emesso un’ordinanza a seguito della scoperta di una truffa per 1,5 miliardi di euro. In questa si legge quanto segue: “Con artifici e raggiri cedevano un falso credito di imposta dell’importo di 500.000 euro a Poste Italiane spa al prezzo di 463.006 euro, così traendo quest’ultima società in inganno e facendole compiere un’indebita disposizione patrimoniale pari al prezzo corrisposto e traendo altresì un ingiusto profitto con pari danno per Poste Italiane spa e con ulteriore danno di 500.000 euro per l’Agenzia delle entrate”.
Gli indagati, nel mettere in atto la frode, avevano inserito nella piattaforma dei crediti d’imposta inesistenti. A seguito di tutte le indagini del caso, è stata scoperta la frode che ha visto come protagonisti sette individui che sono indagati per associazione per delinquere finalizzata a truffa aggravata nei confronti dello Stato.
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