Dopo che la Corea del nord ha rivelato di aver testato, nella giornata di giovedì 13 aprile, un nuovo missile balistico intercontinentale alimentato, però, a combustibile solido, che rappresenta un’assoluta novità in ambito missilistico per Kim, e gli analisti hanno minuziosamente osservato l’ampliamento militare di Pyongyang e, ciò che è emerso, lascia perplessi in quanto sembra che la nazione abbia già raggiunto un livello di sviluppo militare nucleare importante e si appresta così a raggiungere le grandi potenze internazionali, perlomeno sotto questo aspetto.
Già negli scorsi mesi il capo di Stato nordcoreano Kim Jong un aveva preannunciato il test di un motore a propellente solido, che rappresenta una svolta in ambito militare ma non solo. Ha sollevato l’attenzione internazionale dato il percorso che è stato attuato per arrivare al pari delle grandi potenze nucleari globali, almeno in ambito militare, per poter competere e imporsi nei confronti di Washington che è visto da Kim come principale nemico, ma anche verso l’Occidente in generale che designa come ostile alla della Corea del Nord e pertanto da contrastare.
Le autorità nordcoreane hanno testato, nella giornata di giovedì 13 aprile, un nuovo missile intercontinentale balistico alimentato a propellente solido, che rappresenta uno sviluppo importante nell’ampliamento nucleare di Kim Jong un e potrebbe determinare la riuscita, molto piu probabile ora rispetto a prima, di lanci nucleari a lungo raggio e pian piano sta raggiungendo nonostante errori e imprevisti, un livello soddisfacente. Ci soffermiamo su questo particolare in quanto era stato affermato da diversi autorevoli media internazionali che, nonostante l’impegno e la dedizione del leader della Nord Corea verso l’ampliamento militare nucleare, la possibilità comunque che potesse avvicinarsi alle abilità custodite dalle grandi nazioni che hanno avuto in passato programmi nucleari importanti come Stati Uniti Russia e Cina era davvero molto bassa, ma in pochi mesi le forze militari nordcoreane sono riuscite ad avvicinarsi molto al programma nucleare delle Nazioni ritenute ostili e ciò ha creato un certo subbuglio tra gli analisti, che hanno voluto capire nel concreto cosa verrà cambiato e cosa potrebbe succedere.
Il nuovo missile è stato chiamato Hwasong-18 e ha la caratteristica rivoluzionaria di utilizzare una tecnologia a combustione solida, che riesce a accelerare i tempi di preparazione delle testate nucleari e la promtezza dei missili anche a livello intercontinentale regala ora un vantaggio enorme in termini di tempistica e di prontezza alla Corea del Nord.
Il test è effettuato giovedì mattina presto, ha ottenuto un’ottima riuscita ed ha innescato anche un ordine di evacuazione sull’isola giapponese settentrionale di Hokkaido, prima di cadere nelle acque orientali della penisola coreana.
L’agenzia di stampa ufficiale KCNA ha rilasciato una dichiarazione nella quale si evince che il leader che Kim Jong un ha voluto assistere alla lancio personalmente assieme alla figlia, ormai presente ad ogni test attuato dall’esercito nordcoreano, e ha precisato che la nuova fornitura: “sarebbe servito come un potente mezzo di attacco strategico di maggiore efficienza militare”.
Ha sottolineato come questa nuova arma impossessò con la Corea del nord ha: “promosso radicalmente la capacità della sua contea di lanciare un contrattacco nucleare per sopprimere le invasioni e proteggere la nazione.”
Da molti mesi ormai il leader di Pyongyang ha cominciato un repentino programma di sviluppo nucleare per arrivare al pari delle grandi potenze internazionali e ha lanciato decine di missili mettendo in allerta la Corea del Sud e il Giappone ma ha scatenato anche il malcontento delle autorità internazionali che temono la possibilità che si verifichi un incidente, che possa provocare la scintilla che porterebbe sicuramente ad un conflitto internazionale.
Le parole pervenute dagli analisti che hanno parlato con i giornalisti della rivelano però uno scenario differente da quello prospettato in precedenza che vedeva comunque la Corea del nord come un paese ancora in corsa per potersi rapportare seriamente con le potenze nucleari.
Secondo quanto osservato da analisti esperti militari la capacità della Corea del nord decisamente in crescita e la porta ad un livello elevato soprattutto dopo la realizzazione di questo missile a propellente solido.
Ankit Panda, affermato esperto di politica nucleare presso il Carnegie for International Peace, ha riferito in merito che: “Penso che dimostri il progresso tecnologico, ma non lo descriverei come un punto di svolta”.
Nella giornata di venerdì 14 aprile, il ministero della difesa della Corea del Sud ha precisato che Kim yong hoon necessita sicuramente di “più tempo e sforzi per completare con successo la sua tecnologia di missili balistici intercontinentali a combustibile solido”.
Ma quello condotto giovedì 13 Aprile è il dodicesimo test del 2023 effettuato da Pyongyang ed è stato attuato a seguito di grandi esercitazioni militari della Corea del Sud con il supporto degli Stati Uniti e sono state le più grandi degli ultimi anni comprendenti anche una grande manovra di atterraggio anfibio. Hanno anche simulato attacchi dal Nord attuando ipotetiche strategie anche su attacchi simultanei.
È arrivato anche pochi giorni dopo una riunione chiave della Commissione militare centrale della Corea del Nord lunedì, dove Kim ha voluto sottolineare la necessità di espandere rapidamente la deterrenza nucleare di Pyongyang in risposta al repentino: “peggioramento della sicurezza nella penisola coreana”.
L’importanza di questo missile balistico intercontinentale a combustibile solido sta sostanzialmente nel fatto che U il missile risulta molto più stabile di quelli alimentati a propellente liquido che nonostante ciò sono stati comunque testati in precedenza da Pyongyang.
Trattandosi di combustibile solido il missile balistico intercontinentale ha la capacità di essere alimentato direttamente durante la produzione e può essere spostato molto più facilmente e maneggevolmente per poter così evitare il rilevamento prima di un lancio, che con questa tecnica può essere effettuato soltanto in pochi minuti, secondo quanto riferito da Joseph Dempsey ricercatore associato presso l’International Institute for strategic studies.
Ovviamente l’alimentazione a combustibile liquido necessità di approvvigionamento e di rifornimento che potrebbe portare quindi ad una traccia che a sua volta può essere rilevata e il missile può essere annientato e neutralizzato ancora prima di essere utilizzato.
Il test effettuato dalla Corea del Nord, giovedì 13 aprile, non è stata una novità o una sorpresa per gli analisti dato che il test del motore a combustibile liquido era già stato effettuato a dicembre, in funzione della realizzazione di una nuova generazione di missili intercontinentali.
Kim sostanzialmente vuole raggiungere gli standard delle altre Nazioni ritenute più pericolose in quanto ad armamenti nucleari e a suo avviso con maggior sviluppo nucleare. Vuole imporre così la propria presenza personale incutere timore nella comunità globale.
Kim ha iniziato per padroneggiare nelle tecniche di sviluppo nucleare a testare missili balistici intercontinentali a propellente liquido, che sono obiettivamente più maneggevoli anche da padroneggiare e caricare e lo ha fatto con successo, è poi passato immediatamente al propellente solido e tutto questo in pochi mesi dimostrando che il programma di sviluppo nord coreano sta procedendo al ritmo spedito.
Dempsey ha precisato in merito che: “In una fase precedente del programma missilistico della Corea del Nord, gli ICBM a combustibile liquido rappresentavano il percorso più rapido e semplice per raggiungere l’obiettivo storico del paese di poter minacciare gli Stati Uniti continentali”,
Precisando anche che: “L’aggiunta di missili balistici intercontinentali a combustibile solido alla forza missilistica la renderebbe un deterrente strategico più credibile fornendo una capacità preventiva e di ritorsione più capace, meno vulnerabile”.
Il nuovo missile intercontinentale Hwasong-18, stando a quanto riferito da KCNA, ha tre fasi principali, esattamente come il principale missile balistico Usa chiamato minuteman III, anch’esso alimentato da tre motori a razzo sostenuti da combustibile solido.
Anche Jeffreys, affermato analista del James Martin center for nonproliferation studies, ha precisato che per lui non è stata una sorpresa vedere un missile propellente solido, che obiettivamente è più facile da utilizzare.
Ha sottolineato però anche che: “La Corea del Nord avrebbe sempre seguito lo stesso percorso tecnico di Stati Uniti, Unione Sovietica, Francia, Cina, Israele e India. Dato che la Corea del Nord ha testato motori a razzo solido di grande diametro per… diversi anni, è stato chiaro (almeno per me) che dal 2020 un test come questo sarebbe potuto arrivare in qualsiasi momento.”
Nonostante il test positivo di giovedì, rimangono comunque in essere dubbi in merito alla reale capacità del missile balistico intercontinentale della Corea del Nord di trasportare una testata nucleare a lunga distanza fino per esempio a poter arrivare negli USA.
il missile testato giovedì è andato ad impattare nelle acque tra la penisola coreana e il Giappone con una traiettoria molto elevata. Per poter raggiungere una distanza maggiore e arrivare agli Stati Uniti un missile balistico lanciato dalla Nord Corea necessita di una traiettoria molto più piatta rispetto a quella tenuta dal missile di Kim.
La tecnologia che si utilizza all’interno di questi missili prevede che gli ICBM vengono lanciati attraverso lo spazio dove raggiungono l’esterno dell’atmosfera terrestre prima che i carichi al loro interno quindi per esempio testate nucleari avieno un processo di rientro infuocato, proprio come accade in una capsula o navetta spaziale l
Il processo di rientro è qualcosa che deve essere eseguito con estrema precisione e soprattutto i materiali devono essere in grado di sopportare il calore immenso generato altrimenti la testata verrebbe attivata prima di raggiungere l’obiettivo prefissato. Nel caso in cui il missile rientri nell’atmosfera con un angolo poco profondo, che è fondamentale e necessario per un attacco a lungo raggio, la riuscita dell’attacco non sarà ottimale e sicuramente non quella sperata.
Una pecca nel programma di Kim è proprio il fatto che non vengano testati i rientri e quindi sicuramente la tecnologia inerente necessiterà di sistemazioni. Ha voluto precisare però che alla luce dei fatti emersi le forze militari nordcoreane hanno sicuramente la capacità di padroneggiare anche questo aspetto per ora tralasciato.
L’ analista ha spiegato in merito alla questione: “Sulla base della loro competenza con i materiali e l’ingegneria che abbiamo visto in altre aree, lo sviluppo di un veicolo di rientro sufficientemente robusto non è una sfida tecnica sostanziale”.
Si apprende che dopo i test effettuati il 13 aprile che l’angolo impiegato è stato molto elevato così da evitare problematiche e evitate che i detriti costituissero un problema per le altre nazioni.
Nonostante ciò però si è verificato un momento di panico nelle nell’isola di Hokkaido a nord del Giappone dato che il sistema di emergenza antiaereo governativo avvisato i residenti di mettersi al riparo.
Nonostante il timore generato dall’allarme aereo l’ordine è stato prontamente revocato sono appena le forze militari nipponiche.
Successivamente a questo ordine si è scatenato anche lo sorta di caos in Giappone che ha portato ad accuse reciproche che hanno addirittura rivelato la possibilità che l’allarme aereo sia stato avanzato dalle autorità locali per sbaglio. Si è creata anche una sorta di paura condivisa in merito al fatto che i detriti scaturiti dall’impatto potessero colpire l’isola e il Giappone ha successivamente confermato che l’impatto è stato all’esterno del territorio ed ecco i confini giapponesi.
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