Cortei dei sindacati, manifestazioni in tutte le piazze da Catania a Milano per la Festa della Liberazione. Sala in piazza: “Meloni dica siamo antifascisti”.
Tante le manifestazioni in tutta Italia nella giornata di oggi, da Roma a Milano, fino a Catania, Torino, Benevento. Cortei organizzati dalle associazioni, da Anpi, e anche qualche polemica in Piemonte per una bandiera della Nato. Il sindaco Beppe Sala in piazza a Milano si rivolge a Giorgia Meloni e alla sua lettera, Elly Schlein accolta da un lungo applauso mentre Mattarella a Cuneo visita il parco della Resistenza. La Russa lancia un messaggio ma da Praga: la premier contestata.
La giornata di oggi ha dato l’opportunità ai vertici del governo di esprimersi sulla Liberazione, sulla vittoria della Resistenza, con celebrazioni e manifestazioni andate in scena in tutta Italia.
Anche in occasione della Festa della Liberazione però, Giorgia Meloni pare averla persa l’occasione di placare le polemiche. Chi si aspettava infatti una presa di posizione inequivocabile si è dovuto arrendere alla realtà dei fatti: la parola antifascista non verrà pronunciata dalla premier.
Lo hanno sottolineato infastiditi oggi diversi oppositori della leader di Fratelli d’Italia, tra cui anche Beppe Sala. Il sindaco di Milano presente alla manifestazione di oggi per la Festa della Liberazione, si è rivolto verso il primo ministro: “Meloni dica siamo antifascisti”. Nella sua lettera Giorgia Meloni ha parlato di “distanza del governo dal fascismo” senza però cogliere l’appello delle scorse ore ad esempio di Fini.
Le manifestazioni in tutto il Paese sono andate avanti tra celebrazioni ufficiali, come di consueto iniziate all’Altare della Patria a Roma con il Presidente Sergio Mattarella che ha posto la corona d’alloro al Milite Ignoto. Fino a Cuneo dove sempre il capo di Stato ha voluto celebrare la Resistenza dai luoghi di combattimento di montagna in Piemonte.
Mattarella si è recato nel pomeriggio a Boves, teatro di eccidio nazista nel 1943. Lì ha sottolineato come la Costituzione stessa sia figlia dei partigiani caduti in battaglia, chiamati patrioti in lotta contro le ingiustizie del nazifascismo, che hanno ridato libertà alla nazione e creato un senso nuovo di unione. Poi il presidente è stato citato da Sala in Piazza Duomo, durante il corteo di Milano.
Anche Tajani ha preferito durante il suo intervento su Rete 4 citare Berlusconi piuttosto che Giorgia Meloni e la sua lettera, sul tema. Il coordinatore di Forza Italia invita i giovani a prendere spunto dal discorso di Berlusconi a Onna, dove “Un grande leader chiude gli scontri del passato e indica un percorso futuro agli italiani“. Il vicepremier trova poi il tempo di difendere la premier con il classico: “Cosa c’entra lei col fascismo? Non era nemmeno nata”.
Da Treviso Nordio – che cita l’impronunciabile – parla della Resistenza come moto che spinse la gente a unirsi oltre l’affetto per la patria: “Coinvolse persone di ogni ideologia e estrazione: marxisti, socialisti, azionisti, cattolici, liberali e ebrei. La nostra Costituzione reca le firme delle tre grandi forze di cultura antifascista“. Da Praga La Russa ha fatto visita al ghetto di Terezín, appoggiando sulla lapide delle farfalle di carta bianche.
“Dobbiamo fare memoria perché lo vediamo bene cosa succede a non vigilare” dice Beppe Sala al corteo che risponde con un applauso. Caloroso benvenuto anche per la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha raggiunto il primo cittadino di Milano al corteo dove erano presenti più di 80mila persone in una splendida Piazza Duomo gremita, lasciandosi andare anche a qualche verso della canzone “Bella Ciao”.
Anche al Sud l’affluenza ai cortei è stata importante. A Benevento uno dei più importanti, con il presidente dell’Anpi Ciervo che richiama allo studio della nostra storia e all’importanza di tenere viva la memoria.
Tantissimi i giovani a Catania partiti da piazza Palestro con tanto di fazzoletto rosso al collo. Grande partecipazione in Sicilia per il ricordo della Liberazione. Qualche striscione è arrivato a Napoli in contestazione a Giorgia Meloni, mostrata a testa in giù sui manifesti, e a Valditara. Le loro foto sono poste nei punti della città che ricordano i morti della guerra per la liberazione di Napoli – la battaglia delle Quattro Giornate – avvenuta nel 1943.
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