Il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica molto interessante passando in rassegna le varie città italiane per capire dove la qualità della vita è migliore.
Scopriamo quali sono gli indicatori presi n considerazione per stilare la classifica.
La famosa testata giornalistica ha suddiviso la ricerca in base alle fasce d’età, classificando le maggiori città italiane in base a quanto siano adatte per ragazzi, bambini, adulti e anziani.
Secondo quanto emerso, Aosta risulta essere il luogo migliore per far crescere i bambini, mentre al secondo posto c’è Arezzo, al terzo Siena e a seguire Firenze e Udine.
Per quanto riguarda la qualità della vita dei piccoli, gli indicatori utilizzati sono ben 12 e sono stati forniti da fonti prestigiose come Istat, Miur, Iqvia e centro studi Tagliacarne.
In particolare, la ricerca ha valutato: il numero di pediatri attivi, i posti negli asili nido, lo spazio dedicato alle abitazioni, la grandezza dei giardini e dei parchi dove i bambini possono giocare e trascorrere il loro tempo all’aria aperta, la percentuale di scuole con la mensa, la quantità di centri sportivi, le aree verdi attrezzate e, parametro importantissimo, la quantità di reati denunciati a danno dei minori.
Una ricerca molto valida dunque e che prende in considerazione tantissimi aspetti di altrettante fasce d’età compresi giovani e anziani, tanto da essere giunta alla sua seconda edizione ed essere presentata in anteprima al Festival dell’Economia tenutosi a Trento.
Agli ultimi posti, le città italiane dove la qualità della vita è peggiore per i bambini, troviamo Napoli, Matera, Caltanissetta, Reggio Calabria e Palermo. Questo ci da un quadro di come la situazione sia peggiore nelle zone del sud rispetto a quelle del nord, per quanto riguarda la capitale invece, si trova all’incirca a metà classifica, poco dopo Milano.
La classifica ovviamente non interessa solo i minorenni ma anche i ragazzi più grandi, specialmente i giovani dai 20 anni in su. In questo caso, la città migliore è Piacenza, seguita da Ferrara e poi Ravenna. In questa sezione la città di Roma è quasi all’ultimo posto, così come Milano.
Gli indicatori anche qui sono di tutto rispetto, infatti si prendono in considerazione parametri come: il numero di matrimoni che vengono celebrati ogni anno, l’età media del parto, il saldo migratorio, le aree dove è possibile praticare sport, il numero di amministratori comunali sotto i 40 anni, il canone di locazione, il numero di discoteche ma anche bar e altri luoghi di divertimento e ristoro, le imprese che lavorano sugli e-commerce, i laureati che non superano i 39 anni, la percentuale dei disoccupati.
Anche la fascia che riguarda gli anziani è importante perché queste persone hanno bisogno di particolari cure, agevolazioni e attenzioni. In questo caso, la qualità della vita è migliore a Cagliari, mentre all’ultimo posto abbiamo Pistoia.
Città di rilievo come Milano e Roma si piazzano fra i primi 10 posti, ma quali sono i parametri che incidono sul ranking? Tra tutti c’è la speranza di vita a 65 anni.
Altri criteri sono: la presenza di orti urbani, le denunce presentate per inquinamento acustico, l’assistenza domiciliare agli over 65 e le relative spese degli enti pubblici, i geriatri attivi ma anche gli altri specialisti, il consumo di farmaci.
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