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Quando posso contestare una multa con autovelox

L’autovelox, intendendo con questo termine tutti gli strumenti automatici per rilevare l’eccesso di velocità, è certamente il nemico numero 1 di noi automobilisti. La domanda più diffusa che ognuno pone a se stesso è: quando posso contestare una multa con autovelox? In altre parole, quando è possibile fare ricorso contro un verbale per eccesso di velocità? Le leggi sono sempre più orientate contro l’automobilista. Ciò che particolarmente irrita è che gli autovelox vengono usati, soprattutto da parte dei comuni, quasi esclusivamente per fare cassa, per rastrellare denaro facile da spendere e sprecare a piacimento, anche perché da parte del Governo non è ancora stato emanato quel decreto ministeriale che stabilisce le modalità con cui i comuni dovrebbero comunicare quanto denaro hanno incassato dalle multe e come lo hanno speso, nonostante il Codice della strada imponga loro di farlo addirittura dal 2010. Sette anni per non scrivere un decreto. No comment. Vediamo allora quando è possibile difenderci davanti al giudice.

CONTESTARE LA MULTA – MANCATA OMOLOGAZIONE O TARATURA AUTOVELOX

Ogni verbale deve riportare gli estremi dell’omologazione e della taratura dell’apparecchio usato per fare la multa, sia esso autovelox, tutor, Scout Speed, Vergilius, telelaser o altro. Tutti gli apparecchi devono essere omologati e anche tarati periodicamente. La Corte costituzionale ha reso chiaro questo aspetto nel 2015, dichiarando incostituzionale l’articolo 45 comma 6 del Codice della strada, dove non prescriveva la taratura periodica per tutti gli apparecchi. Se sul verbale della multa mancano i dettagli su omologazione e taratura, la contravvenzione si può impugnare. Sarà obbligo dell’ente che ha comminato la sanzione portare davanti al giudice la prova dell’avvenuta taratura. Però se questa è effettivamente avvenuta la multa è valida.

MULTA AUTOVELOX MOBILI – DEVE ESSERCI ANCHE LA PATTUGLIA E VANNO SEGNALATI

Qui la legge è piena di buchi e fa molta confusione. Comunque ci sono alcuni punti fermi. L’uso di apparecchi come autovelox e compagnia deve essere preventivamente segnalato tramite appositi cartelli, ben visibili. Nel caso di apparecchi mobili, quelli montati sui cavalletti a lato della strada o dentro l’auto della polizia, è obbligatoria la presenza degli agenti a presidio dell’apparecchio. La contestazione deve inoltre essere immediata. E’ ammessa la multa spedita a casa solo se è impossibile, per motivi di sicurezza, fermare il trasgressore.
E’ qui che i comuni ci marciano parecchio e dove molti vigili tranquillamente se ne fregano e fanno le cosiddette multe a strascico. Allora è quasi un dovere civico fare ricorso.
Le apparecchiature devono sempre essere segnalate. La distanza massima stabilita dalla legge è 4 Km. Non esiste una distanza minima per il segnale, anche se è mediamente abituale collocarlo alle seguenti distanze: 80 metri sulle strade urbane; 150 metri sulle strade extraurbane secondarie o urbane ad alto scorrimento; 250 metri sulle autostrade o strade extraurbane principali.
L’unica eccezione è consentita per gli apparecchi a modalità dinamica: cioè Scout Speed, Provida e simili. Per questi strumenti, che vengono montati sulle auto di pattuglia, non esiste obbligo di segnalazione.

MULTA AUTOVELOX FISSI – IN CITTA’ SOLO IN UN CASO

L’uso di autovelox fissi su strade urbane non è consentito. Si possono usare solo quelli mobili e solo con la pattuglia presente. C’è però anche qui un’eccezione. E’ consentito l’uso di autovelox fissi su strade urbane “a scorrimento”. Cioè strade ad alta densità di traffico, a più corsie e separate da spartitraffico. L’uso dell’autovelox in queste strade deve però essere autorizzato dal Prefetto con apposito decreto. Per le strade extraurbane secondarie il prefetto deve anche individuare lui direttamente i tratti in cui usare le apparecchiature.

IL CASO DELLO SCOUT SPEED

Leggi multe a strascico. Lo Scout Speed è un apparecchio molto sofisticato; viene installato all’interno delle auto di servizio della polizia, in una telecamera all’altezza dello specchietto. E’ in grado di leggere le targhe, rilevare la velocità (anche nel senso di marcia opposto) e collegarsi alle banche dati delle autorità. Servirebbe soprattutto per individuare chi non paga assicurazione e bollo o non fa la revisione, ma viene utilizzato anche per punire in massa divieti di sosta ed eccesso di velocità. La legge qui è totalmente contro il cittadino, perché un decreto ministeriale del 2007 ha espressamente autorizzato l’uso di questi apparecchi senza l’obbligo di segnalazione preventiva. Esiste una sola possibilità: pretendere di vedere il certificato di taratura periodica. Se il comando si rifiuta di mostrarlo, allora si può fare il ricorso.

Roberto Speranza

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