Davanti alle ondate di calore che si stanno susseguendo, di giorno in giorno, in questo mese di luglio, la domanda sorge spontanea: fino a quando il nostro corpo riuscirà a superare tutto questo?
O meglio: quanto il nostro cuore riesce a resistere davanti a temperature così roventi? Cerchiamo di capire meglio insieme, anche come difenderci da una situazione che può trasformarsi in complicata.
Le ondate di calore si stanno susseguendo l’una dietro l’altra. Temperature molto al di sopra della media che ci fanno percepire, a volte, l’umidità ancora di più rispetto a quella che, in realtà, nell’aria è presente. Quando il nostro organismo riesce a sopportare tutto questo? Quanto il nostro cuore resiste?
Possiamo affermare che il nostro cuore non riesce a sopportare sbalzi di temperatura molto elevati. Per questo è giusto capire fino a quanto possiamo sopportare il caldo.
Anche il nostro Paese sta attraversando momenti davvero roventi a causa di temperature eccessivamente alta, al di sopra anche della media stagionale, con tassi di umidità davvero elevati. Questo è dannoso non solo per l’ambiente che ci circonda ma anche, ovviamente per la nostra salute. I soggetti particolarmente fragili, gli anziani, i bambini e i cardiopatici sono le categorie più a rischio e che maggiormente soffrono questo tipo di situazione e di clima.
La domanda, qui, sorge spontanea: qual è la temperatura massima che il nostro corpo riesce a sopportare? Dipende da una serie di fattori, uno su tutti l’umidità, affiancata dal tempo di esposizione al sole. Più alta è l’umidità, più eccessiva è la sudorazione e questa diventa difficoltosa e, in condizioni di caldo estremo, si rischia l’ipertermia, evento che può sfociare in un colpo di calore potenzialmente fatale.
Sapere, quindi, qual è la temperatura massima che il nostro corpo riesce a sopportare, purtroppo, non ha ancora una risposta certa ma, da varie indagini che sono state fatte è probabilmente compresa fra i 40° e i 50°.
Con uno studio portato avanti da alcuni ricercatori inglesi, si era determinato che il “tasso metabolico minimo a riposo aumenta del 35 percento con un’esposizione a 40 ℃ di temperatura e il 25 percento di umidità relativa, mentre balza al 48 percento con una temperatura di 50 ℃ e il 50 percento di umidità relativa”. Questo fa aumentare in modo consistente la frequenza cardiaca, la sudorazione e la ventilazione al minuto.
Il caldo eccessivo determina la vasodilatazione e, anche, una riduzione della pressione. Così il cuore è costretto a lavorare con molto più vigore per mantenere in equilibrio i parametri vitali. Di conseguenza, se il corpo umano non riesce a mantenere stabile la temperatura interna di 37° e si superano, addirittura, i 42°, non avvengono più correttamente i processi enzimatici e quelli biochimici, che sono fondamentali per la vita.
Tutto ciò altera i parametri vitali rendendoli incompatibili con la sopravvivenza. Per questo, in queste giornate di caldo, bisogna fare estrema attenzione.
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