Come è ormai noto, a partire dal prossimo settembre Fabio Fazio con il suo team si trasferirà a Discovery, dopo aver salutato per l’ultima volta il pubblico di Rai Tre il prossimo 28 maggio. Fazio andrà così a fare compagnia a Maurizio Crozza su Nove, da dove trasmetterà la prossima edizione di Che tempo che fa. Un ingaggio, quello del conduttore, che prevede anche nuovi progetti editoriali e una cifra di tutto rispetto, come riporta il Corriere della Sera. Si tratterebbe di un totale a sette zeri.
L’addio di Fabio Fazio alla Rai dopo 40 anni ha lasciato tutti basiti e ha suscitato un vero vespaio sui social, anche a causa di un post da parte del ministro delle Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, apparso ben lieto di salutare il conduttore e il suo gruppo di lavoro. Fazio passerà con il suo team e la storica spalla Luciana Littizzetto a Warner Bros. Discovery, con un ingaggio milionario. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, si tratterebbe di una cifra totale per quattro anni superiore ai sette zeri. Non solo il conduttore porterà il suo Che tempo che fa, ma avrà incarichi anche editoriali.
Il contratto con Warner Bros. Discovery avrà una durata di quattro anni, e stando al quotidiano di Via Solferino, Fabio Fazio riceverà un compenso annuo di 2,5 milioni di euro, un totale, quindi, di 10 milioni di euro totali. Sebbene possano apparire cifre stratosferiche, gli ingaggi sono addirittura superiori a Mediaset.
Fazio finora era il conduttore più pagato della televisione pubblica italiana, con un ingaggio annuo pari a 2,2 milioni all’anno. Con il passaggio a Discovery, quindi, guadagnerà 300.000 euro in più annuali. Il savonese porterà all’emittente non solo la sua storica trasmissione Che tempo che fa, ma anche nuovi contenuti.
Finora i programmi di questo canale, già in forte crescita, vedeva tra le punte di diamante Fratelli di Crozza, dell’omonimo comico ligure e Don’t forget the lyrics di Gabriele Corsi, ex del Trio Medusa. Ciò non farà che portare ancora più telespettatori ai canali della Warner Bros., la quale sta investendo parecchio sul suo posizionamento nel mercato televisivo.
Un addio che i social hanno accolto con sdegno, chiedendosi come la Rai abbia potuto perdere un “pezzo da novanta” come Fazio, in grado di far ottenere alla televisione pubblica ospiti di grande prestigio e numeri di share ottimali.
Fazio, che lascerà la Rai alla fine di maggio assieme alla sua squadra di lavoro e l’amica attrice e spalla comica Luciana Littizzetto, durante la puntata di domenica del suo Che tempo che fa, aveva già accennato alla sua uscita dalla televisione pubblica.
“Io sono in Rai da 40 anni, però non si può essere adatti a tutte le stagioni. Non ci sono uomini adatti a tutte le stagioni, io non credo di esserlo” aveva detto, ribadendo la sua impossibilità di parlare male dell’azienda nella quale è entrato a soli 18 anni e per cui ha presentato grandi successi come Quelli che il calcio, Anima Mia e Il Festival di Sanremo del 2000, quello di maggior successo di tutti i tempi.
Intervenendo nella sua rubrica sul settimanale Oggi, poi, disponibile da giovedì 18 maggio, Fazio ha poi affrontato di nuovo il tema del suo addio alla Rai, questa volta utilizzando termini decisamente più forti e lasciando trasparire dell’irritazione circa i motivi ad esso legati.
“La politica tutta si sente legittimata dal risultato elettorale a comportarsi da proprietaria nei confronti della cosa pubblica con pochi riguardi per il bene comune e con una strabordante ingordigia. E non solo per quel che riguarda la televisione” ha dichiarato.
“Nessun vittimismo e nessun martirologio: detesto entrambe le forme di autocommiserazione. Non è proprio il caso. Semplicemente è andata così: continuerò il mio lavoro altrove e come ogni inizio sarà un’opportunità per inventare cose nuove e nel tempo tentare nuove strade” ha quindi aggiunto, parlando di una narrazione cambiata e dell’impossibilità di farla propria se essa è legata a quella che desidera la classe politica attualmente vincente.
“Per fortuna non frequento nessuno e incontro Ministri ed esponenti di partito esclusivamente nello spazio pubblico della trasmissione che conduco. L’essere un irriducibile provinciale è sempre stata una salvezza” ha poi concluso, lanciando la sua personale e leggera stoccata.
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