Il CCNL Istruzione e Ricerca stabilisce lo stipendio di un bidello di una scuola italiana. Scopriamo insieme a quanto ammonta la cifra corrisposta.
Quanto guadagna un bidello che lavora in una scuola italiana? Più correttamente, parliamo di Personale ATA, la cui retribuzione è stabilita dal CCNL Istruzione e Ricerca. La normativa stabilisce la retribuzione minima di questi lavoratori a seconda dell’anzianità di servizio. Scopriamo i dettagli.
Partiamo dalle basi: cosa fa un collaboratore scolastico? Il bidello, così come viene chiamato da molti, rientra nel Personale Amministrativo e Tecnico delle scuole, appunto il Personale ATA.
Questa figura professionale non ha compiti strettamente legati alle attività didattiche, in quanto non insegna. Comunque, un collaboratore scolastico supporta l’attività didattica svolgendo una serie di mansioni.
Tra queste, ad esempio, un bidello si occupa di pulire gli ambienti della scuola e supervisiona gli studenti quando circolano nei corridoi o in assenza di un docente. Inoltre, il collaboratore scolastico controlla che i locali scolastici siano in buone condizioni e svolge una funzione di sicurezza monitorando chi accede alla struttura scolastica, non permettendo l’ingresso di persone non autorizzate.
Infine, il bidello verifica lo stato e gestisce l’inventario del materiale didattico, oltre ad occuparsi di avvertire il dirigente scolastico in caso di situazioni di pericolo.
Quanto guadagna un bidello? Per saperlo, occorre consultare le tabelle salariali incluse nel CCNL del settore a cui appartiene questa categoria, le quali fissano i minimi salariali che spettano a questi lavoratori. Il CCNL attualmente in vigore risale al 2018, e stabilisce che la retribuzione di un collaboratore scolastico si basi anche sugli anni di lavoro.
In base a questo criterio, la normativa individua 6 fasce salariali in base all’anzianità di servizio. In particolare, un bidello che svolge da 0 a 8 anni questa professione ha diritto a un minimo salariale lordo di 1.390,21 euro. Un’anzianità di servizio da 9 a 14 anni garantisce uno stipendio lordo di 1.503,78 euro al mese, che diventano 1.586,38 per chi lavora da 15 a 20 anni.
Un collaboratore scolastico che lavora da un periodo compreso tra 21 e 27 anni percepisce uno stipendio lordo di 1.668,72 euro al mese. Infine, le ultime due fasce retributive prevedono stipendi da 1.730,32 euro e 1.774,81 euro, rispettivamente per lavoratori con anzianità di servizio compresa tra 28 e 34 anni, e dai 35 anni in su.
Per calcolare lo stipendio annuale di un collaboratore scolastico bisogna considerare, in conclusione, che tale figura professionale ha diritto alla percezione di 13 mensilità.
Come si fa a diventare collaboratori scolastici? Un bidello è un lavoratore della Pubblica Amministrazione, perciò per svolgere questa professione deve partecipare e superare un concorso pubblico. Se si intende intraprendere questa professione, quindi, è necessario consultare regolarmente il sito del Ministero dell’Istruzione per verificare la pubblicazione di bandi concorsuali relativi al Personale ATA.
Tuttavia, bisogna tenere a mente che perseguire la carriera di collaboratore scolastico non è un processo immediato, ma richiede diversi passaggi. Per prima cosa, infatti, bisogna presentare domanda per essere inseriti nella graduatoria di terza fascia, la quale ha a che fare con le supplenze.
Una volta fatto ciò, i dirigenti scolastici di una serie di scuole potranno convocare i bidelli inseriti nella graduatoria, a seconda dell’ordine, nel caso in cui ci fosse la necessità di coprire supplenze a tempo determinato, che possono variare dalla durata di qualche giorno fino a un anno.
Un collaboratore scolastico di terza fascia potrà aspirare ad un contratto fisso a tempo indeterminato solo una volta che avrà accumulato un certo numero di ore di supplenza.
Riguardo ai titoli richiesti per partecipare ai concorsi per il personale ATA, un aspirante bidello deve essere titolare di un diploma o una qualifica triennale.
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