L’allarme è stato lanciato dalla Cgia secondo la quale molto onerose sono le spese riguardo alla burocrazia e agli sprechi.
L’associazione Infatti afferma che questa è una cifra che si aggira intorno ai 225 miliardi di euro nel corso di un solo anno.
Quanto ci costa la cattiva burocrazia
Gli italiani sono costretti a sopportare il malfunzionamento della macchina pubblica la quale grava molto sia su famiglie che su imprese provocando 11 punti di PIL, ossia uno spreco di 225 miliardi di euro nel corso dell’anno. Questa è una stima realizzata dall’ufficio degli Studi della Cgia la quale ha lanciato un allarme su quello che è l’oneroso peso che l’economia è costretta a sopportare inerente a “regole tortuose e complicate della nostra burocrazia statale, mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione (PA), la lentezza della giustizia civile, deficit infrastrutturale, gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale”.
Un dato che l’associazione è riuscita ad ottenere facendo una semplice addizione sui numerosi risultati provenienti da diverse analisi riguardo alle inefficienze e agli sprechi che molto spesso sono presenti all’interno della pubblica amministrazione italiana. Le imprese per la gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione sostengono un costo annuo di 57,2 miliardi di euro mentre i debiti commerciali della pubblica amministrazione verso i fornitori è di 55,6 miliardi di euro.
Inoltre, a causa di una giustizia molto lenta che nel nostro Paese è sempre più presente, l’Italia perde due punti di PIL durante un solo anno, un valore che si trasforma in 40 miliardi di euro. Un altro elemento che penalizza il nostro sistema economico è anche il deficit logistico- infrastrutturale che provoca un ammanco di 40 miliardi di euro. Non mancano poi gli sprechi nell’ambito sanitario pari a 21 miliardi di euro insieme a quelli del settore del trasporto pubblico locale che causano un altro ammanco di 12,5 miliardi di euro in un solo anno.
Il commento della Cgia
Dei dati molto preoccupanti sono quelli condivisi dal Cgia la quale spiega che non è possibile sommare tali mal funzionamenti, tutti provenienti da forme differenti, anche perché fanno riferimento ad anni diversi e perché in determinate aree tali analisi vanno a sovrapporsi.
Questo il commento della Cgia: “Tuttavia, queste accortezze non pregiudicano la correttezza della riflessione espressa. Ovvero, che l’ammontare degli effetti generati dal cattivo funzionamento della nostra PA ha dimensioni tali da ritenerla responsabile del livello di arretratezza che caratterizza la nostra macchina pubblica rispetto a quelle dei nostri principali competitor commerciali”.
In poche parole, a causa del malfunzionamento della pubblica amministrazione, l’Italia vede un enorme spreco economico ogni anno.