Nel corso degli anni la campagna elettorale è divenuta sempre più multimediale e a fianco dei classici comizi ed interviste su mezzo cartaceo si sono aggiunti interventi in programmi radio-televisivi e annunci sulle piattaforme online: ma quanto spendono i partiti per avere visibilità sui social network?
A rispondere parzialmente a questa domanda vi sono i dati sulle entrate tramite inserzioni fatturati da Meta, la società detentrice di Facebook ed Instagram, afferenti al periodo 3 agosto – 1° settembre 2022. Ecco i partiti più presenti, e quindi maggior contributori delle piattaforme, nel periodo preso in considerazione.
Quanto hanno speso i partiti sui social network
A svettare su tutti in termini di spesa per le inserzioni è, forse prevedibilmente, la Lega di Matteo Salvini. Il Capitano, da sempre assiduo fruitore del mezzo digitale, ha versato nelle casse di Facebook ed Instagram 51 mila Euro. Di questi: 46 mila riservati al profilo personale del leader ed i restanti 5 mila per la pagina “Lega Salvini premier”.
Al secondo posto la favorita nei sondaggi Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha corrisposto ai social di Zuckerberg 39 mila Euro, di cui 30 mila indirizzati alla sezione online del partito, 4.700€ verso il proprio profilo personale e 3.500 alla pagina “FdI Camera”.
Ultimo gradino del podio per il Partito Democratico di Enrico Letta. La principale forza del Centrosinistra ha sborsato 35 mila Euro verso la propria campagna elettorale social.
Molto staccati nella graduatoria seguono: Forza Italia di Silvio Berlusconi (6 mila Euro), Azione di Carlo Calenda (4.200€), ItalExit di Gianluigi Paragone (3.920 Euro) e Coraggio Italia di Luigi Brugnaro (2.500€).
Infine da segnalare il comportamento in controtendenza del Movimento 5 Stelle il quale, per scelta, ha convenuto di non comprare spazi inserzionistici sul web.
Spese e platea digitale dei partiti
Ciò che subito si nota è la sproporzione di spesa tra il podio e la restante parte di classifica: Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico hanno convintamente investito più risorse sui mezzi multimediali messi a disposizione da Meta.
Osservando i dati sui guadagni inserzionistici della compagnia informatica statunitense si scopre che dall’aprile 2019 (primo momento da cui i valori sono consultabili) la Lega ha versato 567 mila Euro in spazi pubblicitari online. Il pubblico medio più suscettibile ai proclami salviniani è quello maschile over 45.
Fratelli d’Italia ha speso invece circa 200 mila Euro sui social network attirando a sé, anche in questo caso, soprattutto uomini oltre la mezza età.
Infine il Partito Democratico segue una dinamica diversa dai predecessori rispetto a quanto scritto. I 250 mila Euro investiti su Meta hanno riguardato quasi esclusivamente la pagina ufficiale del partito, mentre il profilo di Letta non svetta di più di quello di altri esponenti di rilievo della formazione politica, rendendo di fatto acefala la componente di sinistra.
A prescindere da ciò, o a causa di questa strategia, il PD presenta un pubblico di frequentatori più variegato, con una presenza femminile più significativa ed un 25% circa di avventori compreso tra i 18 ed i 24 anni d’età.