Anche Mattarela presente nella sua Palermo, alla cerimonia commemorativa di Rocco Chinnici: l’omicidio esattamente quarant’anni fa.
Con il giudice nell’antenato del 29 luglio 1983 persero la vita anche il maresciallo Trapassi e l’appuntato Bartolotta e il portiere dello stabile Li Sacchi. A Palermo nella giornata di oggi la commemorazione, presente anche Sergio Mattarella.
Rocco Chinnici, l’omicidio di cosa nostra quarant’anni fa
Il 29 luglio del 1983 veniva ucciso dalla mafia Rocco Chinnici, colui il quale aveva scoperto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, inventore del pool antimafia con il compito di contrastare cosa nostra. In una delle sue ultime interviste Chinnici, ammazzato a 58 anni nel pieno del suo lavoro contro la malavita, aveva detto che la cosa peggiore era essere uccisi, ma di non avere paura della morte. Parole simili a quelle rilasciate da Giovanni Falcone, prima della sua uccisione. “Anche se cammino con la scorta so che possono prendermi in ogni momento, e se dovesse accadere, spero non succeda nulla alla mia scorta. Questo non deve impedirmi né a me né agli altri giudici di continuare a lavorare“.
Nella lotta alla mafia Chinnici insieme a Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino aveva inventato il pool antimafia, la squadra con cui Roma aveva risposto alla ormai troppo ingombrante malavita siciliana. Il team, venne accolto in Sicilia con il sangue, con i vili attentati e imboscate, come già era successo ai loro predecessori palermitani, e un anno prima nel 1982 Carlo Alberto dalla Chiesa.
Rocco Chinnici è stato ucciso davanti casa, in via Giuseppe Pipitone Federico, dove era parcheggiata quella 126 verde. Nell’auto 75 kg di esplosivo, e il telecomando manovrato dal boss Antonino Madonia era nascosto nelle vicinanze, in un furgone. Purtroppo insieme a Chinnici morirono anche due agenti di scorta, e il portiere dello stabile palermitano, anche lui totalmente innocente, Stefano Li Sacchi. L’autista, Giovanni Paparcuri invece riuscì miracolosamente a salvarsi, riportando gravissime ferite.
Anche Mattarella a Palermo per la commemorazione di Chinnici
Sergio Mattarella è volato a Palermo per prendere parte alla commemorazione di Rocco Chinnici. Il presidente della Repubblica si è recato nella via dove è avvenuta la strage di mafia nel 1983, poi si è tenuto un seminario nell’Aula Magna della Corte d’Appello di Palermo dove il giudice ucciso da cosa nostra è stato onorato. Mattarella ha parlato di memoria e di continuità, sperando che il lavoro di Chinnici non venga dimenticato. Poi il presidente ha incontrato i figli Giovanni e Caterina Chinnici, ed è stata proprio Caterina a ricordare il padre come un meraviglioso magistrato “che guardava oltre”.
“Tornare qui – (luogo dell’attentato ndr) – è un colpo al cuore, significa ricordare quella mattina, quando la mafia ha usato il suo terrorismo per uccidere mio padre” dice Caterina, che conclude dipingendo il padre come un mirto affettuoso e un padre buono, e anche che da magistrato ha saputo guardare oltre.
Alla cerimonia presenti anche diverse cariche istituzionali, come il ministro Tajani che ovviamente non ha perso l’occasione per rinnovare la sua lotta contro la mafia e ritornare sulle vicende riguardanti il 41 bis. Il capo di Forza Italia non è riuscito a trattenersi, mentre La Russa ha ricordato Chinnici come uomo lungimirante e impegnato contro la mafia. Un simbolo, dice il presidente del Senato, che rimarrà per sempre nella memoria: “Oggi si rende omaggio al suo sacrificio”.