La data di scadenza preoccupa? Eppure questi alimenti durano un anno oltre la data indicata: meglio non buttarli.
L’indagine dell’Osservatorio Waste Watcher ha messo sul tavolo dei dati allarmanti che concernono gli sprechi alimentari. Sembra infatti che solo in Italia vengano buttati sino a 529,3 grammi ogni settimana di cibo, anche se non necessario. Lo spreco si potrebbe ridurre cercando di preparare meno cibo, comprare solo i prodotti che servono in quel determinato momento e non buttare quelli che non hanno una data di scadenza. Nonostante la data indicata sulla confezione, ci sono dei cibi che possono essere conservati ancora per un anno e sono questi.
Nessuno si sofferma mai alla differenza tra la data di scadenza effettiva e la dicitura del “da consumarsi preferibilmente entro” che indica il termine minimo per la conservazione del prodotto. In Italia ci sono queste due distinzioni che, spesso e volentieri, traggono in inganno.
Se il produttore utilizza “da consumare entro il …” significa che il prodotto stesso dopo la data indicata non dovrà essere consumato, in quando potenzialmente pericoloso per la salute. Se il produttore indica “da consumarsi preferibilmente entro il…” significa che il prodotto potrà essere consumato oltre l’anno. Quando supera questo termine le sue proprietà potrebbero essere alterate e le modalità di conservazione dovranno sempre essere ottimali.
Detto questo, ci sono dei cibi e prodotti che possono essere conservati anche per un anno dopo la scadenza preferibile indicata.
Ci sono dei prodotti insospettabili che possono essere consumati, se conservati ottimamente e secondo le indicazioni del produttore.
La pasta secca ha una durata lunghissima, sino a 36 mesi. Deve essere conservata in luogo fresco e asciutto così che non si alteri. Il riso ha le stesse caratteristiche, ma deve essere ben conservato al fine che non si sviluppino degli insetti e le classiche farfalline.
Tra i cibi che “non scadono mai” ci sono anche i legumi, privi di acqua e quindi incapaci di sviluppare la carica microbica. Devono essere lasciati in ammollo a lungo al fine che possano reidratarsi correttamente e poi consumati anche dopo un anno.
Il sale è sempre stato usato dalle popolazioni antiche come conservante per alimenti e non ha una data di scadenza. Ovviamente, non dovrà prendere umidità e conservato all’interno della sua confezione o in un barattolo ermetico.
Il miele è un antibiotico naturale, per questo motivo non ha una scadenza breve. Nel tempo potrebbe solo diventare più solito e cristallizzarli, ma sono tutti processi naturali che non alterano la sua qualità.
Il caffè può durare sino a due anni, se conservato in maniera ottimale e in una confezione originale priva di umidità. Se non aperto e sottovuoto, non ci sono problemi di conservazione o rischi.
In pochi lo notano, ma i liquori non hanno una data di scadenza così come i superalcolici.
L’alcol non scade ed è un conservante naturale, seppur cambiando le caratteristiche del prodotto andando avanti con gli anni.
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