Silvio Berlusconi è ancora ricoverato al reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, la quinta notte è stata tranquilla.
Vacanze di Pasqua decisamente diverse per il Cavaliere e i suoi familiari, che da giorni intervallano le visite nella struttura milanese per dargli conforto in questo momento difficile in cui sta lottando contro le ricadute dovute alla leucemia cronica che lo affligge da alcuni anni. Tuttavia, molti parlano di serenità e voglia di tornare alla sua vita normale e in effetti l’ultima notte è trascorsa senza problemi e nemmeno per oggi è previsto un bollettino medico.
Sperava di poter uscire a breve Silvio Berlusconi dall’ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato da alcuni giorni per un’infezione polmonare, tuttavia è ancora presto e il fedele professor Zangrillo vuole tenerlo ancora in osservazione. Il leader sta rispondendo bene alle terapie antibiotiche ma rimane comunque un paziente di 86 anni affetto da una leucemia cronica molto aggressiva e la situazione è delicata.
Una bella pagina di questa vicenda è quella dei tantissimi messaggi di affetto e pronta guarigione giunti anche da parte di coloro che politicamente sono contro Berlusconi, a dimostrazione che il lato umano supera ogni confine e non ci sono schieramenti politici che tengano. Anche i familiari ovviamente sono sempre stati vicini a lui, a partire dal fratello Paolo che lo ha definito una roccia, in effetti i due sono molto legati e proprio l’ex premier in una telefonata gli ha detto con fermezza che supererà anche questa sfida.
C’è la costante presenza della compagna Marta Fascina. E poi ci sono i figli, che si sono uniti in un bellissimo abbraccio quando hanno saputo che il padre rispondeva bene alle terapie, era vigile e stabile. In questi giorni sono andati a trovarlo molte volte, a orari diversi. Le ultime in ordine di tempo sono state Eleonora e Marina, che ieri si è recata nella struttura due volte.
Ancora prima, precisamente due giorni fa, è stata la volta di Luigi che ai cronisti che gli hanno chiesto se il padre stava meglio, ha risposto in modo affermativo annuendo da dietro il vetro dell’auto mentre varcava il cancello di via Olgettina. Sempre l’8 aprile è arrivato anche Pier Silvio, poco dopo il fratello minore e di nuovo anche Marina.
Poi ieri è stata la volta di Eleonora, la quarta figlia del presidente di Forza Italia. La donna, dopo una visita di 40 minuti, è andata via senza rilasciare dichiarazioni e pochi minuti dopo è andato via dall’ospedale anche Orazio, padre di Marta Fascina, che è sempre rimasta fissa in ospedale da quel mercoledì.
La situazione di Silvio Berlusconi si è stabilizzata da tempo e il paziente chiede di poter tornare a casa ma il problema dell’infezione ai polmoni non è del tutto scongiurato. Proprio un affaticamento respiratorio lo aveva costretto mercoledì scorso a raggiungere la struttura e ora, secondo i medici che lo seguono, è ancora presto per andarsene. Questi sono l’amico di sempre, il professore Alberto Zangrillo, e l’esperto di leucemie, Fabio Ciceri. Entrambi vengono spesso inseguiti dalla stampa ma all’uscita dall’ospedale preferiscono non rilasciare dichiarazioni e allora non ci resta che aspettare un nuovo bollettino medico che però sembra nemmeno oggi arriverà.
Qualche informazione però ce l’abbiamo, sembra infatti che Berlusconi riesca a ricevere visite più prolungate rispetto a quelle dei giorni scorsi, proprio perché il quadro è stabile e nella norma per essere un paziente anziano con problemi ai polmoni in un quadro di leucemia mielomonocitica cronica.
Figura importante in questa situazione è quella di Alberto Zangrillo, su cui la famiglia fa grande affidamento. Oltre che grande amico del premier, il professore genovese che da anni lavora al San Raffaele come responsabile della terapia intensiva, è il suo medico curante e lo segue da 30 anni. Non è di molte parole ma ogni suo intervento è strutturato in maniera sapiente, per dare le informazioni che occorrono senza fare troppo gossip intorno alla vicenda.
Dalle sue ultime parole prima delle vacanze pasquali emerge una situazione serena:
“berlusconi è un pazienta ma anche un grande amico. sono felice che risponda bene alle cure vista la gravità della patologia”.
Il medico ha chiarito che non c’è una strategia terapeutica precisa e non può parlare di ottimismo o pessimismo perché non è su questo che un medico serio si basa, ma su risultati concreti.
“parliamo di un paziente avanti con l’età affetto da patologie importanti. questo richiede terapie mirate per risolvere il quadro clinico patologico e le stiamo portando avanti”.
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