Le regioni italiane che sono maggiormente virtuose in termini di riciclo e raccolta differenziata: in testa il Veneto, in ultima posizione la Sicilia. Ecco tutti i dati.
Conai e Anci hanno presentato l’11 rapporto sulla raccolta differenziata e il riciclo, in relazione ai dati raccolti in riferimento all’anno 2020. Dal documento si evince che ci sono specifiche regioni italiane che hanno eccelso particolarmente in tale pratica, ossia Veneto, Sardegna e Lombardia. La Sicilia, invece, rappresenta il fanalino di coda. Ecco la classifica completa.
Le regioni più virtuose, in termini di raccolta differenziata e riciclo, sono il Veneto, la Sardegna e la Lombardia, che occupano le prime posizioni della classifica che emerge dal nuovo rapporto stilato da Conai e Anci, in relazione al 2020.
Secondo i nuovi dati, c’è un incremento della differenziata del 10,35% rispetto al quinquennio che va dal 2016 al 2020.
Per consultare, in tempo reale, tutti i dati relativi alla raccolta differenziata e al riciclo, Anci e Conai hanno messo a disposizione del cittadino il portale Open, dove sono presenti tutte le informazioni, regione per regione e in base al tipo di materiale riciclato, dalla plastica alla carta, fino al legno, al compostabile e all’acciaio. In questo modo, l’impegno di ogni comune è tangibile e aggiornabile.
Come spiega Enzo Bianco, presidente del Consiglio Nazionale Anci, il sito ha l’obiettivo di mettere a disposizione del pubblico tutte le informazioni in maniera accessibile e trasparente, tra le quali sono presenti anche i “corrispettivi erogati dai consorzi in filiera“.
In questo modo, si punta ad incentivare, ulteriormente, la partecipazione della popolazione nella raccolta differenziata, che resta un passo importante per riciclare e rispettare, quanto più possibile, l’ambiente in cui viviamo.
La regione più virtuosa d’Italia, in termini di raccolta differenziata e il riciclo, è il Veneto, visto che ha messo in piedi un ciclo di differenziata pari al 76,1%. La regione è seguita da Sardegna e Lombardia, rispettivamente con 74,3% e 73,3%.
La classifica, poi, è completata, in ordine, da Trentino Alto Adige con il 73%, Emilia Romagna con 72%, Marche con il 71,8%, Friuli Venezia Giulia con il 68,3%, Umbria con il 66,2%, Abruzzo con il 64,9%, Valle d’Aosta con il 64,5%, Piemonte con il 64,4%, Toscana con il 62,2%, Basilicata con il 55,5%.
Infine, abbiamo Puglia al 54,8%, Molise al 54,5%, Liguria al 53,4%, Campania al 53,3%. La Sicilia, invece, è il fanalino di coda della classifica con un 42,3, preceduta solamente da Calabria al 48,1% e dal Lazio con il 52%.
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