Raddoppiano i casi di Covid in pochi giorni, cosa sta succedendo?

Dopo un periodo in cui non abbiamo più avuto notizie rilevanti, tornano ad aumentare i casi di Covid, i quali sono raddoppiati in una settimana.

Aumentano i casi Covid
Aumentano i casi Covid – Nanopress.it

Lo scorso anno abbiamo sentito parlare di boom dei casi in concomitanza con gli allentamenti sulle restrizioni in vista delle vacanze estive. Ora la situazione è leggermente migliorata e le mascherine sono solo un ricordo quasi in ogni contesto, eppure gli esperti si aspettavano un aumento atteso, così come lo sono anche il tasso di incidenza e l’indice di trasmissibilità. Fra l’altro, c’è una nuova variante in circolazione, vediamo cosa sta succedendo in Italia ma anche nel resto del mondo.

Raddoppiano i casi di Covid

Come previsto dagli esperti, al termine dell’estate è arrivato un nuovo boom di casi di Covid, accompagnato dall’aumento dell’incidenza e dell’indice di trasmissibilità. “Ci aspettavamo questo aumento” ha detto il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.

I numeri spaventano e tornano a portare l’attenzione su una patologia che oggi, a quasi 4 anni da quando l’abbiamo sentita per la prima volta, pensavamo non di esserci lasciati alle spalle ma almeno di aver ridotto a una comune malattia da scacciare con terapie specifiche. Invece il Covid è di nuovo aggressivo e in Italia si è passati da 5.919 casi della settimana di ferragosto agli 11.606 del periodo che va dal 17 al 23 agosto.

Nell’ultimo bollettino dell’Oms è stato segnalato anche l’aumento di tamponi e del tasso di positività, passato dal 6,5% al 9,2%. L’unica buona notizia è anche abbiamo una diminuzione dei decessi da 56 a 44, sempre comparando la settimana di ferragosto con quella successiva.

Anche l’incidenza è in crescita (14,5 casi per 100mila abitanti) e l’indice di trasmissibilità pari a 1,23.

Le varianti in Italia e le parole degli esperti

Abbiamo imparato che il Coronavirus è una patologia che muta e si è presentata in questi anni con diverse varianti. Proprio una nuova variante sarebbe la responsabile dell’aumento dei casi che stiamo riscontrando e a mettere in guardia è stato sempre Francesco Vaia.

Le varianti sotto osservazione in questo periodo sono la Omicron BCC.1.9 e la XBB.1.6. Queste sono quelle che hanno registrato le percentuali più alte di contagio ma nell’ultima settimana l’Istituto Superiore di Sanità ha registrato anche un aumento della EG.5, conosciuta come Eris. Questa è stata evidenziata nel 30% dei casi.

A predominare in Italia però, stando ai dati raccolti nell’ultima settimana, è la famiglia XBB, invece quelle che hanno predominato l’estata (Cerberus e Centaurus) non si vedono più in circolazione. Commentando i dati del bollettino, Vaia ha parlato di aumenti di numeri attesi, tuttavia il monitoraggio mette in evidenza i bassi livelli di incidenza dell’infezione, anche se con un leggero aumento dei nuovi casi.

Il direttore della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute ha riferito nel suo intervento che i ricoveri sono diminuiti e che le osservazioni nel nostro Paese sono in linea con i dati raccolti negli altri Stati membri dell’Unione Europea e riportati dell’Ecdc. Allargando ancora di più l’analisi, in tutto il mondo l’Oms ha evidenziato 1,5 milioni di nuovi contagi.

Insomma c’è un relativo aumento dei contagi non solo in Italia ma sebbene la situazione non sia ancora a livelli allarmanti, la vigilanza è alta e il monitoraggio si concentra sulle infezioni con manifestazioni cliniche severe e sulle varianti virali.

Sull’aumento ha parlato anche Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento. In un’intervista ad Adnkronos, l’epidemiologo ha espresso più o meno gli stessi concetti di Vaia ma non ha un punto di vista così ottimista. “I numeri sono sottostimati, tanti infatti sono quelli che non fanno il tampone credendo che i malesseri siano dovuti ad altre cause, oppure ancora peggio, lo fanno ma non segnalano la positività”.

Tampone
Tampone – Nanopress.it

Serve cautela perché le persone fragili sono molte e sebbene siano state vaccinate, si tratta di farmaci ricevuti mesi fa e ora sono di nuovo a rischio. Come ogni autunno, l’attenzione è alta sulla campagna vaccinale ma al momento ancora non è partita. Gli esperti si augurano comunque che inizi presto e con la giusta spinta. Forse dati come quelli che abbiamo riportato oggi potrebbero convincere molti scettici.

La variante Eris

L’abbiamo nominata poco fa ma se ne parla da circa un mese. La variante EG.5, battezzata con il nome di variante Eris, dea greca della discordia, sta circolando in Italia in maniera aggressiva da inizio agosto. Dato il sensibile aumento dei casi alcune scuole hanno deciso addirittura, per precauzione, di annullare le lezioni in presenza e tornare alla vecchia e cara Dad, almeno per un periodo. Questo perché le informazioni che circolano sul web in merito a questa variante non sono belle, tuttavia questa potrebbe essere proprio la benzina giusta per far partire in quinta la campagna vaccinale autunnale.

L’Eris è stata da poco aggiunta dall’Oms nella lista delle varianti da tenere sotto controllo. Fa parte della famiglia Omicron e le prime tracce in Italia ci sono state a metà luglio, dove è stata riscontrata nell’8,8% dei casi. Poi a cavallo fra luglio e agosto è salita al 14,6%, individuata specialmente in Liguria e Lazio mentre continuava a salire anche nel Regno Unito, dove è seconda per diffusione.

Variante Eris
Variante Eris – Nanopress.it

Come le altre varianti, presenta sintomi comuni da Covid come tosse, naso che cola e mal di gola. Eris però porta anche a forti dolori muscolari e significative alterazioni dell’olfatto. Si possono poi presentare, in maniera meno comune, febbre, difficoltà a respirare e perdita completa dell’olfatto.

Il consiglio come al solito è quello di segnalare tempestivamente al proprio medico ogni piccolo sospetto per intervenire subito ed evitare di contagiare altre persone.

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