Giornalisti, direttori di testate, conduttori tv, imprenditori, tutti elencati in una lista degli “ebrei influenti in Italia”. Il sito di Radio Islam ha pubblicato l’elenco di coloro che, a loro dire, sono pericolosi perché di religione ebraica e perché così ‘governerebbero’ l’informazione italiana. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’accusa, al momento verso ignoti, di minaccia e diffamazione, con l’aggravante dell’odio razziale. La Polizia Postale sta indagando sul caso e non si esclude che il sito possa essere oscurato; al momento tutto è ancora online. Come è possibile che nel 2015 ci siano ancora liste dal sapore nazista? E soprattutto, cosa c’entra la religione musulmana con queste accuse? Cerchiamo di capire.
Aprendo la home page, compare una descrizione di cos’è e cosa fa Radio Islam, definita “un’associazione apolitica, che agisce per promuovere maggiori e migliori relazioni tra l'”occidente” e il mondo arabo e islamico”. Fin qui nulla di male, anzi. I problemi iniziano già alla seconda frase. “Radio Islam è contro tutti i tipi e forme di razzismo, contro ogni discriminazione basata sul colore della pelle, la fede religiosa e il gruppo etnico. Perciò Radio Islam è contro il razzismo ebraico verso i non-ebrei e gli obiettivi del sionismo internazionale”. Qualcosa non torna. Ecco il motivo. “Il sionismo internazionale, oggi, costituisce l’ultima ideologia razzista ancora vivente e lo stato sionista d’Israele l’ultimo luogo rimasto di “apartheid” nel mondo. Israele costituisce, per la sua sola esistenza, una completa provocazione ad ogni principio, regola e legge internazionale, e il razzismo ebraico una violazione di ogni etica e morale conosciuta dall’uomo”.
Sul sito compaiono diversi articoli sul presunto “complotto mondiale del potere ebraico”, teoria complottista che continua a girare anche online, a dispetto della storia, degli orrori del nazifascismo e dello sterminio di un popolo. Tra i vari pezzi, spunta la lista degli “ebrei influenti d’Italia”: ci sono Enrico Mentana, Gad Lerner, Clementi Mimum, Roberto Saviano, Paolo Mieli e altri nomi del giornalismo nostrano, ma anche imprenditori come Carlo De Benedetti “colpevoli” di essere ebrei.
“Finora solo su siti neonazisti si erano viste cose simili. Preoccupa che adesso le si legga sul sito di Radio Islam. Il mondo islamico in generale prenda le distanze da questa cosa ignobile”, ha commentato Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma.
La Polizia Postale è al lavoro per scoprire chi ci sia dietro il sito ed è un passaggio molto importante in questi momenti delicati, in cui il terrorismo usa il web per fare proseliti soprattutto tra i più giovani. Usare una pagina web per diffondere odio razziale verso gli ebrei, usando il nome dell’Islam, è un fatto gravissimo a cui occorre dare la giusta risposta, per amore della verità e rispetto dei musulmani e degli ebrei, entrambi vittime dell’odio.
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