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Da affermata e decennale icona gay, Raffaella Carrà sostiene la stepchild adoption e il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili in Italia. Il dibattito sul provvedimento ha scatenato polemiche in ogni settore, compreso quello dello spettacolo, dal quale vip e personalità hanno preso posizione e argomentato in maniera più o meno ragionevole. Il caschetto biondo più famoso della tv italiana ha espresso il proprio giudizio, portando come motivazione la sua stessa infanzia, raccontata in una recente intervista: ‘Non mi sono mai voluta sposare e mi ha sempre fatto arrabbiare non poter adottare figli senza l’obbligo di questo anello‘.
Poco tempo fa, anche Paolo Bonolis aveva espresso la sua opinione sulla nuova proposta di legge, sostenendo che sia preferibile affidare un bambino a una coppia omosessuale piuttosto che a un gruppo di suore. Adesso arriva Raffaella Carrà, che sostiene la stepchild adoption basandosi sulla propria esperienza di bambina cresciuta con un padre costantemente assente. Il genitore era infatti abbiente ma dedito a molteplici relazioni, motivo per cui la madre di Raffaella ha chiesto il divorzio nel 1945. Da allora la Carrà è stata educata da due donne, la mamma e la nonna, senza soffrire di irreparabili danni psicologici, al contrario di quanto sostenuto da molti dei detrattori del disegno di legge Cirinnà.
Fervono i preparativi per la nuova edizione di The Voice of Italy, in cui vedremo Raffaella Carrà di nuovo nei panni di giudice e conduttrice, ma a far salire alla ribalta la storica showgirl stavolta sono le sue dichiarazioni politiche. Da sempre la Carrà è stata identificata come icona gay per eccellenza, non solo per il suo stile provocatorio, ma anche per le sue decise prese di posizione in materia di parità dei diritti civili, come nel caso del ddl Cirinnà e della stepchild adoption. Raffaella ha sempre detto no al matrimonio, ma nelle sue idee sulla famiglia c’è comunque il benessere dei bambini al primo posto.
Come figlia di una coppia divorziata, Raffaella Carrà ha sempre fatto affidamento esclusivamente sulle figure femminili della sua vita, come racconta nell’intervista al settimanale Il Venerdì: ‘Facciamo uscire i bambini dagli orfanotrofi, non crescono così male anche se avranno due padri o due madri. Io le ho avute. Sono venuta male?‘. La provocazione lanciata dalla storica diva del piccolo schermo creerà non poche discussioni, ma come darle torto?