Stava andando a scuola e si è ritrovata protagonista di un incubo durato 4 ore una 20enne disabile affetta da problemi psichici: è accaduto la mattina del 27 maggio, a Torino, nel quartiere periferico del Lingotto. Trovata da un familiare vicino di casa, la ragazza racconta di avere subito violenza da tre uomini di colore. La polizia è riuscita ad individuare fra i colpevoli un somalo e un ghanese di 26 anni, un nigeriano di 30.
Dei tre arrestati uno aveva chiesto asilo, un altro doveva essere espulso dal nostro Paese. Gli uomini abitavano in una palazzina dell’ex Villaggio Olimpico nella periferia sud di Torino, abusivamente assieme ad altre centinaia di stranieri. E’ stata la vittima a riconoscere i suoi carnefici.
Una volta raccolte le prove del reato, gli agenti di polizia hanno aspettato che i tre uscissero dall’edificio occupato per evitare di compiere un blitz che avrebbe potuto portare a conseguenze di ben altro tipo, e li hanno arrestati. Il pm Patrizia Gambardella, che ha coordinato le indagini, ha ipotizzato i reati di sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo.
L’accaduto ha sollevato un polverone e i movimenti di destra, fra i quali Lega Nord e Fratelli d’Italia, chiedono lo sgombero immediato dell’ex Villaggio Olimpico. Per oggi è anche prevista una fiaccolata anti immigrazione, ma gli “oggetti” di questa protesta si difendono dalle accuse: «Non siamo tutti uguali, tra noi ci sono i buoni e i cattivi, ma la maggior parte è gente che di mattina presto va nelle campagne a raccogliere la frutta, che lavora e che ha famiglia e alcuni studiano».
Un testimone che vive all’Ex Moi racconta che la ragazza passava spesso da quelle parti con una amica, che la lasciava sola per avere rapporti sessuali con alcuni africani e che in alcune occasioni lei stessa si è intrattenuta con questi: «Questa è la verità, poi è giusto che chi è cattivo paghi e che chi non rispetta le regole vada via», ha commentato l’uomo.