Ha confessato la donna fermata dalla polizia inglese per per l’omicidio di Pietro Sanna, l’italiano accoltellato nella sua casa a Londra. Si tratta della coinquilina di Sanna, la prima a lanciare l’allarme. «Abbiamo fatto un arresto, ma l’indagine è ancora nelle sue fasi iniziali. Per questo esorto i testimoni a farsi avanti, chiunque abbia qualche informazione utile per ricostruire questo omicidio, si faccia avanti il prima possibile» aveva detto Gary Holmes, ispettore capo della squadra omicidi, dopo il fermo della donna e prima della svolta arrivata nella serata di ieri.
Pietro Sanna, ucciso a Londra, aveva 24 anni ed era originario di Nuoro, in Sardegna. Secondo Scotland Yard è stato accoltellato in casa. Gli investigatori, che hanno già avvertito la famiglia di Pietro Sanna, non si sbilanciano sul movente del delitto.
Con la confessione della coinquilina è caduta la prima ipotesi, quella che il ragazzo italiano ucciso a Londra abbia sorpreso dei ladri in casa e che sia stato ammazzato dopo una colluttazione.
Pietro Sanna, figlio di imprenditori nell’ambito del turismo, era originario di Nuoro. Il padre, Piergraziano Sanna, è il titolare dell’Hotel Scintilla a San Teodoro, sul mare, a una trentina di chilometri da Olbia. Ha ricevuto lui la chiamata peggiore che un genitore possa ricevere.
Pietro Sanna si era trasferito a Londra da due anni, nella casa del fratello Giomaria, Giommi per gli amici. Ascoltato a lungo dalla polizia inglese, egli è sotto choc.
Come tanti sardi e italiani era emigrato in cerca di nuove esperienze e soprattutto di un lavoro migliore. Come la coppia di italiani tra le vittime dello spaventoso incendio alla Grenfell Tower, anche Pietro Sanna a Londra ha trovato la morte.
Omicidio Pietro Sanna a Londra, gli amici
In lacrime gli amici. «Non può essere successo, non a lui che era il più buono di tutti, non aveva mai fatto male a una mosca, scherzava sempre», racconta Paolo, ex compagno del liceo, al Corriere. «Ci siamo sentiti da poco, sarebbe ritornato d’estate per le vacanze, ci saremmo rivisti presto. Era contento, lavorava, stava bene, non era preoccupato di nulla. Neppure gli attentati lo avevano spaventato, era tranquillo». Secondo Giulio, un altro amico, Pietro era «una persona unica e buona».
L’arresto e la confessione della coinquilina
Martedì la svolta nelle indagini, con l’arresto della coinquilina di Sanna, la prima a dare l’allarme, prima di fuggire all’arrivo in casa del fratello della vittima. La ragazza, bengalese con cittadinanza inglese, dopo un lungo interrogatorio ha confessato: è stata lei ad accoltellare il giovane italiano «con un attacco brutale e feroce», come riferito dalla polizia dopo il ritrovamento del corpo.
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