Ragusa: un uomo ucciso a sprangate a Capodanno, arrestati tre giovani

Un ragazzo di 30 anni è stato ucciso a Ragusa, alle prime luci del primo giorno dell’anno. Presi i colpevoli, che lo hanno ammazzato a colpi di spranga. 

Auto dei Carabinieri
Auto dei Carabinieri – Nanopress.it

Ucciso a sprangate un ragazzo tunisino di 30 anni, all’alba del 1 gennaio 2023, a Vittoria in provincia di Ragusa, nei pressi di una nota discoteca del luogo.

Questa notte, sono stati fermati i responsabili dell’omicidio, tre ragazzi di cui solo uno maggiorenne che ora sono in carcere. Ecco la dinamica del grave episodio ricostruita dagli inquirenti.

Ucciso a sprangate a Capodanno: arrestati i colpevoli

Questa notte sono stati fermati tre ragazzi, di cui due minorenni, accusati per l’omicidio di Slimane Marouene, un uomo tunisino di 30 anni che è stato ammazzato a sprangate.

Immagine dal carcere
Immagine dal carcere – Nanopress.it

Tutto questo è accaduto all’alba del 1 gennaio 2023, nei pressi della discoteca Dolce Vita, dove si è svolta una festa per la fine dell’anno.

A quanto pare, sembra che a far scoppiare la rissa sia stata una frase d’apprezzamento da parte della vittima a una ragazza, che sembra fosse parte del gruppo dei tre colpevoli.

Il delitto è avvenuto, secondo la ricostruzione, alle 4.30 del mattino, dopo la festa in discoteca. A quanto pare, questo locale è un abituale ritrovo di immigrati, che lavorano nelle serre della zona tra Vittoria, Acate e Santa Croce Camerina.

Gli inquirenti sono riusciti ad arrivare a loro grazie ad alcune testimonianze, che li hanno identificati.

Una volta riconosciuti, le autorità hanno perquisito l’auto del diciottenne, dove hanno trovato le spranghe e un coltello a serramanico, utilizzato insieme alle mazze di ferro per aggredire il trentenne.

I tre ragazzi, che a quanto pare fanno parte della comunità rumena del luogo, sono stati portati immediatamente in questura, dove sono stati interrogati dal sostituto procuratore Silvia Giarrizzo.

Alla fine, a confessare è stato il ragazzo più grande, che ha ammesso la sua colpevolezza e quella dei suoi complici.

 

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