Brutti e troppo costosi: sono queste le due critiche maggiori ai nuovi loghi della Rai, che ha aggiornato l’immagine dei suoi canali, con nuove grafiche. Il restyling del look della tv di stato è costato complessivamente 350mila euro. Troppo, ha tuonato qualcuno. Ma va ricordato che negli anni 2000 il famoso logo con la farfalla costò molto,ma molto di più…
I cubi colorati che caratterizzano le reti Rai (blu per RaiUno, rosso per RaiDue, verde per RaiTre e viola per Rai4) sono stati ”ammodernati” insieme agli intermezzi pubblicitari (i cosiddetti bumper, i brevi annunci che precedono gli spot dei programmi) e ai cartelli di servizio. Questa novità è costata, come accennato, 350mila euro.
A criticare fortemente la novità sono stati i lavoratori del sindacato Snap, che ha chiesto alla direzione di saperne di più sui costi dell’operazione e soprattutto di sapere perché il lavoro è stato appaltato all’esterno dell’azienda, inviando anche un esposto alla Corte dei Conti con la richiesta di un’indagine su possibili danni erariali.
In molti – tra i contribuenti – hanno gridato allo scandalo per la cifra spesa, ma va ricordato che i trascorsi cambi di look sono stati ben più dispendiosi. Nel 2001 il disegnino della farfalla che andava a modificare il vecchio logo è costato complessivamente un milione di euro. Nove anni dopo, nel 2010 il restyling della grafica (che introduceva una prima versione con i cubi) è venuta a costare 950mila euro. Una spesa senz’altro maggiore di quella di quest’anno.
Su l’Espresso ha parlato Giuseppe Liuzzo, brand designer e docente-coordinatore dello Ied di Milano, spiegando che si tratta di un progetto grafico ”molto pulito che non rivoluziona l’immagine della Rai ma la aggiorna per i nuovi mezzi e la rende più adatta a raggiungere il pubblico giovane senza però risultare indigesta al pubblico tradizionale”.
In sostanza la cifra, secondo l’esperto ”E’ consona per il lavoro che è stato realizzato, forse leggermente bassa”. Perché va ricordato che non sono cambiati soltanto i simboli delle Reti, ma anche le grafiche che precedono gli spot e gli stessi intermezzi pubblicitari con i dettagli delle programmazioni. Inoltre ”il lavoro sarebbe stato eseguito dall’ufficio Rai brand&creative, coordinato dalla direzione creativa, con l’ausilio di tre contratti di collaborazione riferiti a una figura responsabile del design complessivo del progetto, una dell’animazione della parte televisiva e infine una per la parte tecnica”.