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Quella di martedì 16 settembre è stata una serata decisamente gustosa per gli amanti del talk show politico: Giovanni Floris ha lasciato il suo storico Ballarò nelle mani di Massimo Giannini per trasferirsi su La7 con DiMartedì: di fatto una versione di Ballarò firmata La7.
Ebbene, per slegarsi da un volto ormai divenuto suo emblema, il programma di Rai Tre non poteva che affrontare un restyling che segnasse l’inizio della sua nuova era.
Così, se il dibattito politico che ha animato lo studio a partire dalle 22 circa non si è discostato molto da quello che contraddistingueva il Ballarò di Floris, l’incipit della puntata ha fatto sicuramente la differenza.
Giannini, abbandonati i panni di ospite del programma per indossare quelli del conduttore, inizia con una riflessione sul “buon giornalismo”.
Le novità proseguono con l’intervista, decisamente degna di nota, a Roberto Benigni : un bel colpo che non può che incuriosire il pubblico e che consente di entrare nella tematica politica con una certa leggerezza e ironia. Direi, di certo, un buon espediente per inaugurare il nuovo Ballarò, rimasto orfano della copertina di Crozza, portata ora in dote da Floris nel suo nuovo talk.
E’ poi la volta dell’intervista di Giannini a Romano Prodi, attesissimo ospite, prima di dare il via al tradizionale dibattito.
Un inizio alquanto variegato, dunque, quello che ha caratterizzato la prima puntata del nuovo Ballarò e se questa varietà di toni e di elementi da un lato può aver incuriosito lo spettatore, dall’altro ha forse rischiato di creare un certo disorientamento: difficile, per la prima mezz’ora almeno, capire quale direzione volesse prendere il programma.
In occasione del suo restyling Ballarò si è dotato anche di una nuova sigla, firmata da nientepopodimeno che Ivano Fossati, e di nuovi volti come quello della sondaggista Alessandra Ghisleri.
Nel complesso sembra avere un buon ritmo il nuovo Ballarò che, ai momenti di dibattito, alterna servizi di approfondimento, collegamenti con interventi di vox populi e interviste. In chiusura di puntata il trailer che anticipa una sorta di mini-serie che ironizza sulla politica e sull’Italia in genere e i cui episodi verranno trasmessi nel corso delle prossime puntate. Un finale, dunque, all’insegna di una novità che sembra voler portare freschezza nel contesto del talk politico.
Giannini si destreggia con una certa disinvoltura, riuscendo ad arginare senza grosse difficoltà gli ospiti più focosi, mantenendo uno stile pacato, forse talvolta fin troppo, a tratti anche ironico e autoironico.
Stando ai risultati ottenuti dalla prima puntata il riscontro del pubblico sembra positivo. Vedremo nelle prossime settimane se il restyling premierà il celebre programma di Rai Tre alle prese con un competitor non certo facile da affrontare come la nuova creatura di Floris che però, per il momento, sembra non suscitare particolari entusiasmi.
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