Moderno Robin Hood che ruba ai più ricchi o l’ennesimo politico sorpreso con le mani nel sacco? Di certo la rapina avvenuta a Roma presso la filiale del Banco di Napoli a Palazzo San Macuto, sede esterna della Camera che ospita, tra l’altro, molte commissioni bicamerali del Parlamento, è fuori dall’ordinario. Alle 9.30 circa un uomo, con il volto coperto da una maschera e forse armato con un taglierino, si è presentato nella piccola filiale della banca e ha minacciato la cassiera, facendosi dare diecimila euro che erano in cassa. Tutto in pochi minuti, prima di dileguarsi da un ingresso secondario in via del Seminario, seguendo un dedalo di corridoi dal quinto piano del palazzo che in pochi conoscono, nemmeno tutti gli assistenti parlamentari. Datosi alla fuga per le vie del centro di Roma, il rapinatore è stato fermato poco prima di mezzogiorno dalla Polizia.
Ancora non si conosce l’identità del ladro, anche se l’agenzia AdnKronos ipotizza che si possa trattare di un lavoratore della Camera. Quello che è certo è che deve conoscere molto bene il palazzo, una delle sedi della Camera che ospita, oltre alla piccola filiale del Banco di Napoli, la commissione bicamerale Antimafia, di vigilanza e il Copasir, oltre alla biblioteca. Come tutte le sedi della Camera, l’ingresso è presidiato dagli assistenti parlamentari, ci sono rigide norme di sicurezza e controlli e per entrare bisogna essere di norma accreditati. Il ladro misterioso conosceva poi il percorso dalla banca interna fino all’uscita secondaria, tragitto che neanche tutti i lavoratori della Camera conoscono.
Appena scattato l’allarme, il portone di Palazzo San Macuto è stato chiuso e le indagini sono state affidate all’Ispettorato generale della polizia di Stato a Montecitorio e alla Scientifica che, in poche ore, hanno fermato il sospetto.