Le acque italiane sono piene di pesticidi. Se le associazioni ambientaliste hanno più volte denunciato negli ultimi anni questa bomba ecologica, a certificare la presenza sistematica di tali agenti tossici nelle acque superficiali nostrane arriva il rapporto Ispra 2016, secondo cui nel biennio 2013-2014 sono state riscontrate tracce di pesticidi nel 64 per cento delle acque di fiumi e laghi. E la contaminazione è ampiamente diffusa anche nelle fonti acquifere sotterranee.
Il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque ha monitorato 1284 punti delle acque superficiali da Nord a Sud del Paese, e 2463 punti di falde acquifere sotterranee: il risultato è stato un aumento del 20 per cento dei pesticidi in quelle superficiali, e un più 10 per cento in quelle sotterranee, con una situazione particolarmente grave nella pianura padano-veneta, che risulta essere la più contaminata d’Italia. L’Ispra precisa che l’aumento di punti contaminati ‘si spiega in parte col fatto che in vaste aree del centro-sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata‘, ma è anche vero che durante i controlli effettuati nel biennio 2013-2014 sono state trovate 224 sostanze diverse a contaminare le acque, ‘un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti, indice anche di una maggiore efficacia delle indagini condotte‘, considerando che ne erano state rilevate 175 nel 2012.
Gli erbicidi sono le sostanze più rinvenute, ma sono in considerevole aumento la presenza di fungicidi e insetticidi: tra le tracce di pesticidi accertate vi è anche il famigerato glifosato, al centro di una battaglia anche in sede europea riguardante il suo utilizzo, con la scienza divisa circa i possibili effetti nocivi alla salute, e un impatto ambientale alquanto pesante. Ma in generale tutti i pesticidi lasciano segni molto profondi nell’ambiente circostante, contaminando non solo le falde acquifere ma anche il cibo coltivato e persino gli animali che agiscono in un tale ecosistema guastato, come hanno dimostrato diversi studi scientifici.
Per concludere con ulteriori dati diffusi dal Rapporto Ispra 2016, complessivamente nelle acque superficiali, sono state riscontrate concentrazioni di pesticidi superiori ai limiti di qualità ambientali nel 21,3 per cento dei punti di monitoraggio, mentre in quelle sotterranee gli stessi limiti sono stati superati nel 6,9 per cento del totale. Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Umbria risultano essere le regioni più contaminate riguardo le acque superficiali, ma anche le più controllate, mentre nelle acque sotterranee la diffusione della contaminazione risulta più elevata in Lombardia, Friuli e Sicilia.
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