È stato presentato a Roma l’XI Rapporto Ispra Qualità dell’Ambiente Urbano, come ogni anno elaborato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Si tratta di un lungo lavoro di analisi e monitoraggio, frutto della collaborazione con enti ed istituti nazionali e locali, per fornire all’opinione pubblica i dati relativi alle politiche ambientali in 85 Comuni, con lo scopo di divulgare la migliore informazione ambientale disponibile a livello nazionale. Quest’anno, accanto al consueto Rapporto, sono stati resi noti altri due lavori che fungono da prezioso corollario, ovvero le Linee guida di forestazione urbana sostenibile che l’Ispra ha realizzato insieme a Roma Capitale, e il Focus sull’inquinamento elettromagnetico in ambiente urbano.
Le Linee guida di forestazione urbana sostenibile fungono da quadro di riferimento tecnico-scientifico a supporto delle decisioni che ogni amministrazione comunale vuole adottare in ambito di riforestazione e di incremento del verde cittadino: dopo decenni passati a cementificare tutto il territorio possibile, grazie anche alla mutata sensibilità dell’opinione pubblica, si auspica ora un deciso cambio di rotta, e si vuole puntare ad una riqualificazione green che sia sostenibile sia in termini ambientali, che sociali ed economici: nel 2014 l’Ispra ha registrato un calo del 5 per cento di verde pubblico in 64 comuni su 85, n dato che deve far riflettere e preoccupare. Invece il Focus sull’inquinamento elettromagnetico in ambiente urbano, realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, tiene conto di tutti i contributi delle agenzie regionali e provinciali su un tema così delicato e di forte interesse per i cittadini, esposti a nuovi pericoli a causa della moltitudine e delle caratteristiche delle nuove tecnologie che si sono affacciate nel mondo delle telecomunicazioni, argomenti di cui forse non si parla troppo spesso né sui giornali né sui siti e blog dedicati ai temi ecologici.
Per il resto il lavoro dell’Ispra si conferma prezioso nel radiografare il lavoro complessivo delle politiche ambientali, una mappa dello stato della situazione come di consueto suddiviso in nove macro-aree tematiche: Fattori sociali ed economici, Suolo e territorio, Natura urbana, Rifiuti, Acque, Qualità dell’aria, Trasporti e mobilità, Inquinamento acustico, Azioni e strumenti per la sostenibilità locale. L’edizione 2015 del Rapporto vede questi indicatori ambientali rivisitati ed aggiornati per offrire ad ogni cittadino italiano la consapevolezza di tutto ciò che riguarda la qualità ambientale delle città, che si riflette inevitabilmente nella qualità generale della vita: in questo XI Rapporto sono state inserite nell’analisi 12 nuove città, e complessivamente è stata raggiunta quota 85 aree urbane, che comprendono la maggior parte dei capoluoghi di provincia con popolazione superiore ai 40mila abitanti oltre a tutti i capoluoghi delle regioni italiane.
Alcuni dei punti principali che emergono da questa lunga e dettagliata analisi dell’Ispra è che migliora, seppur di poco, la qualità dell’aria città italiane, con sforamenti di pm10 in 30 città su 85, e con la sola Milano a sforare complessivamente i limiti annuali previsti: il capoluogo lombardo si rifà sui numeri per bike sharing e car sharing, che vede in generale un aumento complessivo dell’offerta e degli utenti su tutto il territorio. Grande attenzione come sempre al consumo di suolo, con Milano e Roma che si confermano le città più cementificate, mentre gli incendi hanno distrutto 18mila ettari di superficie, e le più colpite risultano le aree di Messina, Lecce e Reggio Calabria. Questi sono solo alcuni dei numeri presenti nell’XI Rapporto Ispra Qualità dell’Ambiente Urbano: numeri da cui ripartire per fare dell’Italia un Paese più tutelato nelle sue bellezze naturali, offrendo ai cittadini una migliore qualità della vita.
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